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«Abbandonati dallo Stato, criminalizzati dai mass media, 20 anni di convivenza non sono razzismo»: esibendo questo striscione, diverse centinaia di persone hanno manifestato, questo pomeriggio, a Rosarno.
Un corteo, composto dai manifestanti da almeno 2.000 persone (la metà secondo la Questura) è partito da piazza Calvario alle ore 16 percorrendo le strade principali della città, devastate nei giorni scorsi dagli scontri fra immigrati extracomunitari e forze dell’ordine. In testa al corteo, lo striscione di dissenso verso l’immagine di una Rosarno chiusa agli immigrati e xenofoba.
I promotori dell’iniziativa hanno condannato «in maniera ferma e decisa» il ferimento degli immigrati stanziati nella struttura dell’ex Opera Sila, che ha scatenato la rivolta dei braccianti africani, e qualsiasi atto di violenza, «da qualunque parte provenga».
Negozi chiusi a Rosarno in occasione del corteo organizzato per dire no alle accuse di razzismo rivolte da più parti agli abitanti del paese per la vicenda degli immigrati. I titolari dei negozi hanno voluto esprimere la loro solidarietà ai promotori dell’iniziativa chiudendo i loro esercizi. «Un segno tangibile di partecipazione – ha detto un commerciante – ad un’iniziativa giusta ed opportuna». Alla manifestazione, secondo una stima della Polizia, c’erano duemila persone, mentre secondo gli organizzatori i partecipanti erano cinquemila. Il corteo ha percorso le vie principali del paese concludendosi davanti al Municipio senza alcun intervento, secondo una scelta degli organizzatori. Alla fine della manifestazione sono stati lanciati slogan contro l’informazione, colpevole di avere dato di Rosarno un’immagine di paese razzista.

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