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Gli annunci e le prospettive finalizzati al potenziamento della struttura ospedaliera di Tinchi o comunque alla sua salvaguardia non hanno trovato finora conferma nella realtà. E’ quanto denuncia il Comitato di Difesa dell’Ospedale di Tinchi, che è tornato subito in attività dopo la pausa natalizia ed è già pronto a tornare in piazza per sollecitare quelle risposte e quel confronto che finora sono stati carenti o quasi nulli, sia con le istituzioni che con i responsabili amministrativi del settore sanitario. Nei primi giorni di gennaio, infatti, l’organizzazione ha tenuto una pubblica assemblea proprio a Tinchi, assieme ai Cittadini Attivi di Bernalda e a altre associazioni. La prima riflessione comune ha riguardato le ipotesi, fatte circolare da qualche tempo, di un potenziamento dei servizi ospedalieri attraverso la realizzazione del Distretto della salute o la collaborazione con “Stella Maris”. Nei fatti, però, non si è visto nulla, anzi sono arrivati solo «ulteriori ridimensionamenti e tagli», come nel caso della sala operatoria, ormai chiusa a vantaggio di Policoro. «Nel frattempo -ribadiscono poi dal Comitato- circa dodicimila firme sono state raccolte in poche settimane fra i cittadini di Pisticci, Marconia, Bernalda, Montalbano e Craco, a sostegno della battaglia e delle proposte del Comitato Difesa Ospedale. Dodicimila firme consegnate alla Regione Basilicata e al Direttore generale. Dodicimila firme al momento ignorate». Il Comitato, in fatto di responsabilità, ma soprattutto di concreto impegno a cercare risultati significativi per l’ospedale di Tinchi, non le manda a dire nemmeno agli amministratori del Comune di Pisticci, accusati di «colpevole e complice silenzio» e anche di insensibilità, allorquando hanno convocato «un consiglio comunale in concomitanza della manifestazione tenuta a Marconia il 12 dicembre 2009. Il Comitato -si legge ancora nella nota- ritiene inaccettabile il comportamento di quanti ritengono che l’istanza di dodicimila cittadini sia completamente ignorata e richiede un incontro urgente con il presidente della Giunta regionale, con l’assessore alla Sanità insieme al Direttore generale. I cittadini devono e vogliono essere ascoltati. Vogliono essere informati. Il comitato è disponibile a trovare una soluzione condivisa se c’è la volontà e la disponibilità al dialogo». In base a queste premesse, l’organizzazione si sta preparando a scendere nuovamente i piazza. «Per rispondere -si legge ancora- al silenzio assoluto sul futuro del’ospedale di Tinchi, per rispondere all’indisponibilità del Direttore generale a confrontarsi con i cittadini, per rivendicare il diritto a essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria collettività e in attesa di essere convocati, il Comitato annuncia una manifestazione generale da tenersi entro la fine di gennaio.

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