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«A Rosarno da più di un anno cerchiamo di sopperire, come possiamo, alle mancanze del Governo e sono senza senso le dichiarazioni di qualche parlamentare del Pdl che cerca di salvare la faccia di un ministro che continua a ripetere cose non vere sulle competenze in tema di immigrazione».
Lo ha ribadito ancora oggi, il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero: «La gestione del fenomeno dell’immigrazione e del lavoro nero – ha spiegato Loiero – è materia di esclusiva competenza statale ed è peraltro custodita gelosamente dal governo nazionale e in particolare dai ministri leghisti».
«Quello che la Regione ha fatto – ha continuato il Presidente – è stato tuttavia l’unico intervento delle istituzioni. Il governo è rimasto a guardare. E il ministero dell’Interno, fino a oggi, non ha speso un euro, pur assicurando di averne destinati 200 mila che secondo il prefetto Bagnato sarebbero arrivati nella primavera scorsa e secondo il sottosegretario Mantovano erano invece disponibili solo da dicembre. Si mettessero almeno d’accordo prima, perchè Maroni è indifendibile e ancora alla Camera ripete cose non vere.
Abbiamo impegnato – ha aggiunto Loiero – oltre 50 mila euro, parte anticipati e il resto trasferiti al Comune di Rosario non appena le spese sono state rendicontante, e abbiamo speso altri 125 mila euro, inviando anche 15 medici per attuare politiche sanitarie, per fare almeno i vaccini a quegli uomini che vivevano e lavoravano in condizioni inaccettabili, mentre Maroni aveva altri problemi in testa, come il respingimento in mare».
«E’ evidente che l’azione della Regione – ha detto ancora Loiero – è limitata, ma questo non dipende certo da una mancanza di volontà da parte della Regione stessa. Consapevole di queste limitazioni, ho cercato lungamente e caparbiamente di portare il problema degli immigrati di Rosarno all’attenzione del Ministro Maroni e chiedere risorse per gestire una situazione esplosiva. Un anno fa, a ridosso dei primi episodi di disordine nel territorio, è cominciata la mia opera di convincimento nei confronti del Ministero dell’Interno per ottenere fondi da impiegare per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli africani che stagionalmente vengono a lavorare negli agrumeti della Piana di Gioia Tauro.»
«Ma poche risorse – ha concluso Loiero – sono arrivate al Comune solo meno di un mese fa. Troppo tardi per avviare iniziative che potessero scongiurare i fatti della settimana scorsa e stemperare tensioni che si accumulano ormai da anni».

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