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POTENZA – Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato la scorsa notte a maggioranza – con 20 voti favorevoli nel centrosinistra e il voto contrario di Michele Napoli, Pasquale Di Lorenzo (An-Pdl), Nicola Pagliuca, Sergio Lapenna, Franco Mattia (Fi-Pdl), Vincenzo Ruggiero (Udc) ed Emilia Simonetti (Prc) – il Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear). Il Piano «ha come principale obiettivo quello di assicurare una gestione sostenibile delle risorse energetiche, attraverso una razionalizzazione dell’intero comparto ed una politica che incentivi la riduzione dei consumi e privilegi le produzioni di energia da fonti rinnovabili» e «stabilisce che in Basilicata non si possono costruire impianti nucleari nè depositi di scorie radioattive». Tra gli obiettivi di sostenibilità, «coerenti con gli obiettivi europei». Il Piano prevede «entro il 2020 l’installazione complessiva di una potenza pari a circa 1500 MW, ripartita fra le diverse fonti energetiche (60 per cento eolico, 20 per cento solare termodinamico e fotovoltaico, 15 per cento biomasse, cinque per cento idroelettrico) con una produzione di energia elettrica corrispondente ad oltre 2000 GWH, che consentirà di raggiungere una sicura autosufficienza rispetto ai consumi regionali. È prevista, inoltre, la creazione di un ‘distretto energeticò in Val d’Agri, finalizzato principalmente all’insediamento di imprese innovative specializzate nella produzione di componenti di impianti e materiali del settore energetico».

ABOLITO IL LISTINO

Nella notte i consiglieri hanno però anche approvato all’unanimità la proposta di legge sulle «norme relative al sistema di elezione del presidente della giunta e dei consiglieri regionali», che prevede «l’abolizione del listino maggioritario con l’assegnazione del premio di maggioranza attraverso la quota proporzionale». Con l’approvazione del provvedimento – che è il frutto dell’unificazione di due proposte di legge, una presentata dal consigliere Antonio Flovilla (Rosa per la Basilicata) e l’altra da Adeltina Salierno e Vincenzo Folino (Pd) – nel listino maggioritario, dove finora c’erano sei nominativi, fra cui quello del candidato presidente, ci sarà soltanto l’indicazione del candidato presidente. L’attribuzione della quota maggioritaria, invece, avverrà attraverso le liste proporzionali provinciali, poichè «i rimanenti seggi da attribuire alla lista regionale verranno ripartiti tra i gruppi di liste provinciali e attribuiti nelle singole circoscrizioni».

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