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TITO – Una scoperta davvero importante per l’archeologia della Basilicata. La Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Unibas, che ha sede a Matera, ha chiuso «con importanti scoperte» la seconda campagna di scavo nel sito Torre di Satriano a Tito. A occuparsi della scoperta il direttore della Scuola e della ricerca, Massimo Osanna.
In particolare, è stata riportata alla luce la Reggia, del VI secolo avanti Cristo, di un sovrano locale. L’edificio, realizzato da artigiani dell’antica Taranto, è dotata di una lungo fregio in terracotta, raffigurante scene di battaglie e una sfinge,anche questa in terracotta, posta sul tetto. Il Palazzo ha restituito, all’interno, l’arredo destinato alle cerimonie che univano le «elitè» locali ed è costituito da coppe di vino attiche, provenienti da Atene e da altre colonie, nonchè da pregiati servizi da mensa per il banchetto. Nel portico sono stati rinvenuti due grandi telai per tessuti pregiati, destinati alla vita del Palazzo. Sono state scoperte, nell’area antistante al Palazzo, anche quattro tombe delle famiglie del gruppo principesco. «Si tratta – ha detto Osanna – di scoperte davvero straordinarie sul piano storico e archeologico, per l’entità e l’importanza dei manufatti rinvenuti. Per la nostra scuola, che celebra i 20 anni della sua istituzione, è una conferma del lavoro svolto nella scoperta e valorizzazione del passato di questa regione». Gli scavi nell’area denominata Torre di Satriano vengono eseguiti con l’apporto di università italiane e straniere e, tra queste, la «Queen’s University» del Canada.

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