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La Guardia di Finanza, negli anni 2008 e 2009, «ha sviluppato una intensa attività di deterrenza verso il lavoro sommerso o irregolare con un crescente numero di controlli che hanno dato riscontri molto positivi in termini di risultati». L’attività di contrasto svolta dalla Guardia di Finanza nella regione, in particolare,s econdo quanto reso noto, ha portato all’individuazione di 890 lavoratori in nero nell’anno 2008 e 623 nell’anno 2009; 329 lavoratori irregolarmente assunti nell’anno 2008 e 352 nell’anno 2009.
«Raffrontando i dati regionali con quelli nazionali – sottolinea la Gdf – emerge il risultato ottenuto in Calabria, percentualmente rilevante anche rispetto al dato complessivo dell’intero paese. Dall’analisi dei dati numerici a esposti e tenendo conto che la popolazione della regione Calabria (come da dati istat al 31.12.2009) è pari a 2.008.709, contro una popolazione nazionale di 60.045.068, costituendo quindi il 3,35 % di quest’ultima, si evidenzia che il numero di lavoratori in nero scoperti dalle fiamme gialle sull’intero territorio calabrese supera, in percentuale, il dato di riferimento afferente alla popolazione complessiva.
Molto intensa – si fa ancora rilevare – è stata l’attività svolta dal corpo nella provincia di Reggio Calabria, particolarmente interessata dalla fanomenologia in parola, dove sono stati individuati rispettivamente 456 lavoratori in nero nell’anno 2008 e354 nel corso dell’anno 2009, mentre per quanto concerne i lavoratori irregolari 254 nell’anno 2008 e 140 nell’anno 2009».
Altro fenomeno che interessa in modo significativo la realtà economica regionale è quello delle false contribuzioni in agricoltura. «Anche in questo comparto, – sottolinea la Gdf – particolarmente intenso è stato l’impegno profuso dal corpo nella provincia di Reggio Calabria dove si è avuto un riscontro molto positivo in termini di risultati conseguiti con l’individuazione, nell’ultimo biennio, di ben 275 falsi braccianti agricoli».

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