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Ha preso il via questa mattina il processo con rito abbreviato per i quaranta imputati nell’inchiesta Why Not, su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici. Tra gli imputati ci sono anche l’imprenditore ed ex leader della compagnia delle opere della Calabria, Antonio Saladino (in foto), il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero e l’ex presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti.
Nell’udienza di oggi, in corso dinanzi al gup del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, sono stati sentiti due imputati, il dirigente della Regione Calabria, Francesco De Grano, ed un collaboratore della società Why Not, Gianluca Morabito.
De Grano, rispondendo alle domande del suo difensore e del sostituto procuratore generale, Eugenio Facciolla, ha detto di aver conosciuto Saladino, principale imputato nel processo, nel 2003 in occasione di una manifestazione pubblica svoltasi nella sede dell’Università della Calabria alla quale partecipò anche Romano Prodi.
De Grano ha poi aggiunto di aver sempre svolto la sua attività di dirigente della Regione nel rispetto delle norme e delle regole previste dalla legge. Sulla gestione dei progetti finanziati con i fondi europei, De Grano ha affermato di non averne mai parlato direttamente con il presidente Loiero.
Morabito, invece, durante l’interrogatorio ha detto di non aver mai commesso irregolarità nell’ambito della sua attività di collaborazione con la società Why Not. L’imputato ha affermato anche di aver avuto sempre rapporti, per l’attività da svolgere, con il presidente ed il responsabile del personale della Why Not. Al termine dei due interrogatori il sostituto procuratore generale, Eugenio Facciolla, ha chiesto al giudice di decidere un calendario delle prossime udienze.
È stato deciso che la requisitoria inizierà in primo febbraio e proseguirà il 2, il 4 ed il 5 febbraio. Le arringhe difensive inizieranno il 12 febbraio e proseguiranno poi il 15, il 19, il 22, il 23 ed il 25. Quindi il giudice si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.

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