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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Politica lucana sull’orlo di una crisi di nervi. L’Api ha chiuso l’accordo in Basilicata con il centrosinistra ma “scarica” Roberto Falotico. Non ci sono ufficializzazioni in tal senso ma la notizia è stata confermata da diversi interlocutori autorevolissimi.
I termini dell’accordo politico tra il partito lucano di Francesco Rutelli e il Pd non sono stati esplicitati. Esiste la nota dell’Api in cui si da la semplice notizia dell’intesa per le prossime regionali. Sul come e sul perchè non ci sono spiegazioni. Non vengono resi i dettagli dell’accordo elettorale per le regionali di marzo.
Ma da quanto si è appreso già dai prossimi giorni si lavorerà a comporre le liste elettorali a sostegno del candidato governatore del centrosinistra Vito De Filippo. Senza Falotico e i suoi Dec però. Perchè al tavolo del centrosinistra il veto a riabbracciare i trasformisti delle ultime elezioni amministrative era stato posto davvero e con forza. Sì a Rutelli, a Mazzocco, a Nigro ma no a Falotico, a Pace, a Molinari.
E su questo indirizzo l’alleanza tra Api e Pd è stata siglata in Basilicata. Dal centrosinistra ribadiscono: «Nulla di personale ma non si può accettare che chiunque esca e entri come se ci fosse una porta girevole». Insomma non si vorrebbero creare precedenti.
Ma c’è ovviamente fermento. Da Roberto Falotico nessuna dichiarazione. Nessuna presa di posizione e conferma. Si sa solo che giovedì pomeriggio è già stata convocata una conferenza stampa. Ci sarà Roberto Falotico, Aurelio Pace, Peppino Molinari, Vincenzo Giuliano e altri.
In pratica secondo le ricostruzioni la notizia dell’Alleanza di Api con il centrosinistra sarebbe stata appresa da Falotico e compagnia dai giornali. E già nella mattinata di ieri sarebbe partito il giro di telefonate per “autoconvocarsi” e cercare di capire il motivo di un’azione non concordata. Ed è presumibile che l’incontro pubblico si tramuti in una sorta di “assemblea” degli esclusi per decidere le reazioni e soprattutto cosa fare a livello di scelte politiche propio in vista delle elezioni regionali che sono di giorno in giorno più imminenti.
In ogni caso questa è solo un’onda dello “Tsunami” che l’ufficializzazione dell’amore ritrovato tra i rutelliani e i democratici del Pd ha generato. Innanzitutto c’è da registrare l’ennesimo schiaffo subito dal Pdl lucano. Dopo essere sfumata l’intesa con l’ex presidente di Confindustria di Basilicata, Attilio Martorano anche il sogno di candidare l’ex presidentessa di Confcooperative, Vilma Mazzocco è destinato a rimanere tale per i big del Popolo della libertà che puntavano ad allargaere la coazlione di centrodestra. A questo punto non sembrano esserci più spazi per altre ipotesi “suggestive” di candidati extra Pdl.
Rimane la via del candidato interno. E già dalle prossime ore si scatenerà il toto candidato sempre sugli stessi nomi: Navazio, Viceconte, Digilio, Venezia, Buccico, Mattia.
Anche se dal livello nazionale sembrano non aver dubbi: sia su Libero di Belpietro che sul Giornale di Feltri nei giorni scorsi davano per conclusa la partita a favore della candidatura del senatore e coordinatore regionale vicario del Pdl, Egidio Digilio.
Questo nel versante centrodestra. Ma l’apertura del centrosinistra lucano anche ai rutelliani crea fibrillazioni nello stessa colazione che governa la Basilicata. Il primo a chiedere lumi è stato Giacomo Nardiello dei Comunisti italiani (articolo sotto ndr). Poi è intervenuto il capogruppo dei senatori dell’Idv, il lucano Felice Belisario che attraverso una nota ha dichiarato: «E’ in atto un evidente tentativo di vincere le elezioni solo per gestire postazioni di potere, non per governare nell’interesse dei lucani». Il senatore Belisario facendo riferimento alle «ipotesi di allargamento del centrosinistra in Basilicata a cui starebbe lavorando il candidato presidente De Filippo e una parte del suo partito» avverte: «Abbiamo da tempo comunicato a De Filippo che all’Idv non piace la confusione e lavoreremo per evitarla: è ora che il centrosinistra si presenti agli elettori con programmi seri e uomini credibili. Non si può trasformare la politica in un mercato delle vacche, dove si tratta a destra e a sinistra per spuntare le migliori condizioni, senza regole e senza vergogna. De Filippo e il Pd ne prendano nota e si comportino di conseguenza».

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