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di ANNA MARIA CALABRESE
POTENZA – Introdurre la “pubblicità indiretta” negli spettacoli dal vivo, detassare gli utili prodotti e reinvestiti, permettere al teatro di godere delle agevolazioni previste per le piccole e medie imprese. Istituire la figura di un “manager” per gestire una compagnia di spettacolo formato dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione, promuovere la diffusione della danza italiana all’estero, liberalizzare le esibizioni degli artisti di strada, non applicando le tasse per l’occupazione di suolo pubblico e di commercio ambulante.
C’è un po’ di tutto nella proposta di “legge quadro per lo spettacolo dal vivo” firmata da Gabriella Carlucci e Luca Barbareschi, deputati del Pdl, e illustrata nella mattinata di ieri, presso il Teatro Stabile di Potenza, in un convegno di respiro ultraregionale dal titolo “Quale futuro per il teatro”, organizzato da “Cose di Teatro e musica” con il Comune di Potenza e in stretta sinergia con la Regione Basilicata e l’associazione “Voglia di Teatro”. Un provvedimento “generico”, che si limita a fissare i principi di una riorganizzazione globale del mondo dello spettacolo, ma che, ha spiegato la Carlucci insieme ad altri parlamentari come Fiorella Ceccacci (Pdl) ed Emilia De Biasi è stato posto tra le priorità dei lavori in commissione.
«Non si può pensare di mettere fuori la cultura dalla formazione di una persona», hanno commentato i rappresentanti delle istituzioni lucane presenti, dal sindaco, Vito Santarsiero, ai presidenti di Regione e Provincia, Vito De Filippo e Piero Lacorazza, al coordinatore della Commissione Beni e attività culturali, Antonio Autilio. «Il mondo dello spettacolo – hanno spiegato le deputate intervenute – ha bisogno di una riorganizzazione. Servono fondi aggiuntivi, serve dare maggiore valore alle produzioni artistiche, fissare dei paletti certi dopo la riforma del Titolo V della Costituzione che ha coinvolto anche la cultura».
Tra i principi cardine del provvedimento (che dovrà poi attendere i decreti attuativi) sono stati inseriti, tra gli altri, il prioritario interesse nazionale e una politica nazionale dello spettacolo dal vivo, con forme di intesa e di coordinamento istituzionale tra Stato, regioni, province, aree metropolitane e comuni, la promozione di nuovi talenti e dell’innovazione artistica e imprenditoriale (grazie anche all’istituzione di un “fondo perla creatività”, la disciplina della professione di agente per lo spettacolo dal vivo. Non manca nemmeno la parte dedicata alla normativa sul lavoro nel mondo dello spettacolo con, ad esempio, l’introduzione di «adeguate tutele sociali e di idonee forme contrattuali correlate all’atipicità dei lavoratori dello spettacolo dal vivo» oppure con una «graduale revisione delle forme contrattuali, ispirate a criteri di maggiore flessibilità».
Nuovi criteri anche per gli spettacoli di strada, con la promozione e la diffusione delle attività «con un itinerario geografico che valorizzi l’incontro tra domanda e offerta, anche con particolare riguardo alle aree del Paese meno servite, in un’ottica di equilibrio, omogeneità e peri opportunità per la collettività nella fruizione di un servizio culturale». «Lo spettacolo – commentano i politici locali – va considerato come un’opportunità e una risorsa per l’economia, la coesione sociale e l’immagine del nostro Paese. Insomma, un valore aggiunto di un’identità, di una storia e di una tradizione anche a Potenza e in Basilicata, luoghi che stanno sfornando artisti nuovi sui palcoscenici nazionali». Nella giornata di oggi, invece, la discussione si sposterà sulle problematiche locali e l’argomento principale del dibattito sarà il disegno di legge regionale sul teatro. Farà da moderatore il giornalista Roberto Campagnano, prestigiosa firma de “La Repubblica”.

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