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«Convivenza, legalità, sicurezza per una comunità unita», il tema della giornata nazionale contro il razzismo indetta da Cisl e Siulp, all’indomani della rivolta di Rosarno, che si svolge oggi a Reggio Calabria. «La giornata Cisl di mobilitazione e confronto – si legge in una nota – ha inteso denunciare l’intolleranza esplosa a Rosarno nei giorni scorsi, e punta a richiedere l’impegno straordinario di tutte le istituzioni nazionali e locali per intensificare la lotta alla criminalità e allo sfruttamento del lavoro nero». nel pomeriggio alle 17 davanti alla Prefettura di Reggio Calabria è previsto un presidio “antirazzista”.
BONANNI – «Quanto è accaduto a Rosarno è la ripetizione di ciò che è successo e che può succedere ancora. Chiediamo un confronto forte con il Governo per contrastare il lavoro nero» ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo al convegno. «E’ già successo a Castelvolturno – ha aggiunto Bonanni – con situazioni che per poco non sfioravano la tragedia. E ancora prima in tante realtà. L’ultimo caso negativo è successo a Foggia, dove sono spariti dei polacchi e nessuno sa che fino hanno fatto. Dalle nostre indagini è emerso che si erano ribellati alla loro schiavitù e per questo sono spariti. Quello che chiediamo è che venga istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno dell’immigrazione clandestina e sul suo sfruttamento. Chiediamo di applicare la legge contro la tratta delle persone. In questo senso, serve un confronto oltre che con il Governo, con gli imprenditori per capire il da farsi fino in fondo in merito all’aspetto contrattuale per evitare simili drammi». Secondo Bonanni, «dietro il lavoro nero e fenomeni come Rosarno c’è la volontà della mafia di vincere ed elevarsi a dominus della situazione. Chiediamo lo sforzo di tutti perchè questo possa finire al più presto e chiediamo allo Stato uno sforzo umanitario nei confronti degli immigrati. Si parla tanto di giustizia, ma non si fa nulla per questa situazione di illegalità ai danni di persone che vivono una situazione gravissima. Vengono schiavizzate e sfruttate oltre ogni limite. In realtà non si fa nulla contro il lavoro nero, che è la struttura portante non solo economica ma anche di potere della criminalità».
TRIPODI – Piena adesione del Pdci al presidio organizzato dall’associazione ‘Ottominutì sui fatti di Rosarno, che si svolgerà nel pomeriggio. «Una giornata importante e significativa per ribadire l’assoluta condanna contro le discriminazioni razziali e la xenofobia ormai dilagante che le destre stanno fomentando nel nostro paese – sottolinea il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi in una nota -. La ‘caccia al nerò che si è scatenata dopo la protesta dei lavoratori africani a Rosarno sfruttati da decenni dai caporali della ‘ndrangheta è stata infatti qualcosa di vergognoso, così come sono state altrettante vergognose la risposta del governo Berlusconi scandalosamente limitata alla deportazione coatta degli africani e le frasi pronunciate dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha parlato di troppa tolleranza facendo presagire inasprimenti della legge sull’immigrazione. Una legge, la Bossi-Fini, fallimentare che sta seminando in tutta Italia sacche di intolleranza pericolosissime verso gli extracomunitari e gli immigrati. Una normativa assolutamente inadeguata che favorisce quella clandestinità che fa tanto comodo alla criminalità organizzata che può sfruttare i migranti sottopagandoli e costringendoli a vivere in condizioni disumane non degne di una società civile».

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