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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Magdi Cristiano Allam. E’ lui il probabile candidato del Pdl alle prossime elezioni regionali per la Basilicata. No Viceconte. No Digilio. No Navazio. Ma il giornalista egiziano (nato a Il Cairo il 22 aprile del 1952) naturalizzato italiano, e già giornalista di varie testate nazionali oltre che vice direttore de Il Corriere della sera.
Potrebbe essere lui quindi lo sfidante alle elezioni per il rinnovo della guida della Regione Basilicata di Vito De Filippo che guiderà la coalizione di centrosinistra. Un lampo a ciel sereno. Magdi Allam – che Il 22 marzo 2008 durante la veglia pasquale, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia in San Pietro da papa Benedetto XVI abbandonando la fede islamica – ovviamente sarebbe una scelta tutta nazionale frutto di Silvio Berlusconi e il suo staff. Non certo una scelta dei pidiellini locali.
La notizia è rimbalzata, infatti, da Roma subito dopo la conclusione dell’Ufficio nazionale del Pdl che si è svolta nella capitale in piazza Plebiscito.
Non è ancora stato chiuso nulla però. Ma il nome di Cristiano Magdi Allam è stato diffuso dalle agenzie nazionali.
La cronaca dei fatti. Alle 21 esatte è stata diffusa dall’Ansa la nota ufficiale del Pdl nazionale secondo cui «Dopo il rinvio della decisione per la presidenza della regione Puglia, l’ufficio di presidenza del Pdl ha deciso di dare mandato ai coordinatori di presentare per la prossima settimana anche i nomi di candidati per altre quattro regioni: la Basilicata, l’Umbria, le Marche e la Toscana».
Dunque fumata grigia per il nome del candidato governatore del Pdl in Basilicata. Ma passano solo tre minuti e la stessa agenzia Ansa batte “l’indiscrezione”: «Il Pdl starebbe ragionando sul nome di Magdi Allam, ex giornalista di origine egiziana, come possibile candidato per la presidenza della Basilicata. E’ quanto si apprende dall’ufficio politico del partito in corso a via del Plebiscito».
Stessa notizia battuta dall’agenzia Agi alle 21 e 07: «Nel Pdl si starebbe ragionando sul nome di Magdi Allam in fuoriuscita dall’Udc per la candidatura alla Regione Basilicata. È quanto rivelano fonti parlamentari del partito di Via dell’Umiltà».
Quindi seguendo l’ordine degli eventi nell’Ufficio politico nazionale del Popolo della libertà non è stata trovata nessuna quadratura. Su un lucano almeno. Ma dalle indiscrezioni si parla quindi di un candidato esterno alla Basilicata. E quello del giornalista egiziano è il nome che è stato fatto durante la riunione. Una ipotesi dietro alla quale (Magdi Allam è un europarlamentare dell’Udc) ci potrebbe anche essere la volontà di Silvio di Berlusconi di indebolire a livello nazionale il partito di Pierferdinando Casini.
Di certo in Basilicata la notizia è stata appresa dai big del Pdl nella stessa maniera del cronista.
In ogni caso in Lucania, sempre sponda Pdl, ieri non è stata una giornata serena. Ci sono state scintille intestine. Ha aperto le danze il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello che ha criticato la “possibile” candidatura di Digilio. Subito polemiche con Leone, Venezia e Di Lorenzo al fianco del senatore Digilio. E mentre quindi in Basilicata era guerra interna (sulle sole ipotesi giornalistiche di un Digilio in pole per il ruolo di sfidante di De Filippo) a Roma la partita che si stava giocando era senz’altro ad altri livelli.
In ogni caso, secondo autorevoli indiscrezioni, il nome di Digilio rimane in pole qualora l’ipotesi di Magdi Allam perdesse consistenza.
E rimanendo al senatore Digilio – che è l’unico dei big lucani del Pdl che in questi giorni ha un profilo pubblico con dichiarazioni giornaliere – anche ieri non ha mancato di dire la sua sulle prossime elezioni regionali: «I “pronostici” di Pagnoncelli dell’Ipsos sono più adatti ad una partita di calcio che risente del clima del tifo che ad una competizione elettorale vera basata tra due idee diametralmente opposte di governo regionale. Per questo ritengo che il centrodestra in Basilicata può farcela non tanto se il Pdl riuscirà a ritessere alleanze con i centristi – moderati – cattolici quanto piuttosto se i “liberi e forti” a cui si rivolgeva don Luigi Sturzo nel gennaio del 1919 faranno fino in fondo una scelta di campo».
E quindi Egidio Digilio rivolge un “appello” agli “uomini liberi e forti” della Basilicata a «spezzare le catene del ricatto clientelare ed assistenziale” per rimettersi in gioco credendo in una prospettiva di cambiamento basata innanzitutto su valori etici. Anche i sondaggi, se ben interpretati dicono in realtà l’esatto contrario della tesi di politologi lontani mille miglia dalla realtà della gente e dicono che la maggioranza assoluta dei lucani non ne può più di una politica urlata e arroccata nel ridotto psicologico di fortini e trincee che sono solo nella testa di qualche leaderino di governo regionale che vede assottigliarsi il seguito di clientele consolidate anche perchè impossibilitato a dare risposte a tutte le clientele. Il problema di oggi, come continua a ripetere il Presidente Fini, è “che viviamo una fase in cui, accanto alle tradizionali contrapposizioni tra destra e sinistra, stanno emergendo, nella percezione comune, nuove linee di faglia culturali e ideali: spirito pubblico vs particolarismo, laicità vs dogmatismo, universalismo vs provincialismo, coesione vs divisione, ricomposizione vs frammentazione, rinnovamento vs conservazione. La contrapposizione più forte, quella che le unifica tutte, è però tra fiducia e scetticismo o, se preferite, tra voglia di futuro e voglia di rassicurazione”».
«È su queste linee – prosegue Digilio – che si giocheranno le partite decisive del domani come quella delle regionali. Condizione discriminante perchè tutto ciò possa accadere è che ognuno degli “uomini liberi e forti” faccia un sacrificio, rinunci a qualcosa di acquisito per dare un contributo, secondo la propria volontà e quindi con le proprie possibilità, al successo del progetto del Pdl nella convinzione che non conta chi sia il candidato Presidente quanto invece la proposta di alternativa al centrosinistra. Anzi, va evidenziato che ciascuno dovrà dare il suo contributo al pari del candidato presidente»

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