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di ANDREA DI CONSOLI

A pochi mesi dalle elezioni regionali vorrei esprimere una valutazione politica a titolo personale, e spero che i lettori del “Quotidiano” riescano a trovare utili spunti di riflessione da questo mio ragionamento.
La cosa che sconcerta di questa prima fase di alleanze, organigrammi e scelte dei leader è la totale incapacità del Pdl di offrire ai lucani un progetto alternativo di governo. Non se come a Roma sia valutata questa incapacità, ma se fossi nei panni di Verdin, Bondi e La Russa, sicuramente avrei da tempo azzerato i vertici, e affidato il Pdl di Basilicata a persone più motivate, magari giovani. Si è parlato anche di un inserimento dell’onorevole Guido Viceconte nel governo Berlusconi, ma io mi chiedo: in base a quali meriti? Ha per caso l’onorevole Viceconte allargato la base del Pdl in Basilicata?
La seconda cosa che mi sconcerta è il finto unanimismo che si è creato intorno al “De Filippo bis”. Un unanimismo che è stato dettato dal realistico bisogno di non creare bufere, strani esodi, faide, guerre dei voti. Tutti hanno ingoiato il rospo per quieto vivere, e devo dire che De Filippo, sul cui governo sono assai critico, soprattutto se ripenso alla grandiosa stagione di Filippo Bubbico, è stato molto bravo nel blindarsi, nel creare incastri miracolosi, nel difendersi la postazione. Con il governo De Filippo abbiamo fatto almeno un passo indietro, perché credo che la politica clientelare si sia molto consolidata in questi ultimi cinque anni (se verrò smentito ovviamente proverò a fornire qualche elemento in più di discussione).
Un’altra cosa che mi sconcerta è il totale silenzio della politica lucana sul rapporto politica-magistratura, soprattutto adesso che molte inchieste di Woodcock e di De Magistris si sono sciolte come neve al sole. Neanche il Pdl lucano ha il coraggio di dire qualcosa su questo tema, sconfessando clamorosamente la linea nazionale del partito. Evidentemente in Lucania la vile prudenza porta a gioire delle sventure altrui, ignorando che un eccessivo potere politico della magistratura colpisce indiscriminatamente ora l’uno ora l’altro. Mors tua vita mea dicono certi politici lucani, che evidentemente sono convinti di avere le spalle coperte.
Il “De Filippo bis” nasce senza che nessuna discussione critica sia stata avviata su questi cinque anni di governo regionale. Nessuno ci ha spiegato il vero motivo delle dimissioni di Vincenzo Folino (in realtà lo sappiamo bene). Nessuno ci ha spiegato se nelle trattative petrolifere abbiamo fatto un passo indietro o avanti. Nessuno ci ha spiegato a che punto stia la politica sanitaria, la politica energetica, la politica infrastrutturale. Insomma, il “De Filippo bis” nasce blindato, senza un bilancio critico, e questo non è un bene.
Il governo regionale è una società chiusa di interessi precisi e di “gruppi famigliari” . Le esigenze dei cittadini vengono usate come una clava solo per discorsi astratti, perché la logica dell’anticamera ha fatto un clamoroso balzo in avanti. Eppure non credo che qualcosa possa cambiare dando il proprio voto al Pdl. Cosa potrebbe davvero innovare il Pdl non avendo una classe dirigente alternativa? Oltretutto il Pdl di Basilicata si è visto depotenziato dalla “sottrazione” effettiva di due intelligenze del partito, ovvero Perri e Navazio, “assimilati” dalla politica del governo. Quindi, secondo me, il voto al Pdl è un voto sprecato. Ma anche il voto a De Filippo è problematico, perché il modo di fare politica di De Filippo è vecchio, è “paesano”, è paternalistico, finalizzato al rafforzamento della sua persona e del suo gruppo. Sono finiti i tempi eroici in cui Bubbico macinava leggi e decisioni per tutti (senza guardare in faccia a nessuno) e Vincenzo Folino lo blindava politicamente. De Filippo, al contrario, governa con un occhio alle politiche generali e con l’altro al consenso. Questo è un male, anche tenuto conto che in Basilicata circolano tanti soldi, ma che la maggior parte dei lucani fa la fame.
Volete la prova di questo ragionamento? Ecco, la prova è che Filippo Bubbico non ha voti personali, il Pd perde finanche nella sua Montescaglioso. Bubbico governava per tutti, per creare eguali opportunità per tutti i lucani. La sua debolezza però (non avere voti) è, a mio avviso, anche la sua forza (il voto libero di opinione).
Cosa resta da fare, perciò? Secondo me bisogna votare il governo del Pd ma lanciare un chiaro messaggio di discontinuità, un messaggio critico. Io, se votassi ancora in Basilicata, voterei Vincenzo Folino, e sapete perché? Perché Folino è un elemento di criticità all’interno del sistema di De Filippo. Perché è un virus benefico, che costringe alla guarigione. Perché il politico di Pietrapertosa rappresenta l’anima popolare dei paesi. Perché Folino non le manda a dire. E, infine, diciamocelo chiaramente, perché le magagne, se proprio deve farle, Folino le sa fare, perché è un politico di razza (corpo e linguaggio taurino e operatività politica da fine gioielliere). Di Folino e di Bubbico io mi fido (tutti sbagliano, ma è il modo di sbagliare che fa la differenza).
A proposito di Bubbico: quando caleremo la maschera delle ipocrisie politiciste e decideremo di onorare la città di Matera del suo prezioso impegno politico-amministrativo? Sarebbe un bell’asse di innovazione e di criticità costruttiva quello di Folino al consiglio regionale (in qualità di consigliere di minoranza della maggioranza) e Filippo Bubbico al comune di Matera. E’ solo un sogno? Mi auguro di no.
Una parola infine a titolo personalissimo sul De Filippo-filosofo. Immagino che il presidente di Sant’Arcangelo abbia studiato Platone, Aristotele, Arendt, Popper, ecc. Ecco, mi permetto sommessamente di dire: non ce ne siamo accorti. Da un presidente-filosofo ci saremmo aspettati qualcosa in più, un ben diverso tormento etico, una diversa lettura dei bisogni e dei sogni dei lucani. E, sia detto senza presunzione, una ben diversa politica culturale. Ma parlare di cultura in tempi di crisi può, lo so, risultare stucchevole.
Ovviamente sarò ben lieto di cambiare opinione qualora emergessero letture diverse e convincenti dell’attuale situazione politica lucana.

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