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di PARILE LEPORACE Comunque vada a finire la candidatura del giornalista ed europarlamentare Magdi Cristiano Allam è paradigmatica per comprendere alcune questioni lucane e nazionali.
Il Pdl è un partito a forte vocazione personalistico dove la collegialità è un optional e la democrazia partecipata un accessorio novecentesco. Siamo testimoni del fatto che i principali vertici della destra lucana mercoledì sera non fossero nemmeno informati del vertice di Palazzo Grazioli e men che meno a conoscenza del coniglio che si apprestava a far uscire dal cilindro delle candidature. I plausi delle ultime ore sono solo di circostanza e di presa d’atto delle decisioni romane. Il giornalista paracadutato in Basilicata è un clamoroso schiaffo ad un partito mai nato, incapace di parlare alla società lucana e guidato da un’oligarchia sconfessato dal suo carismatico presidente. Incapaci di formulare un proposta e tantomeno un allargamento che più volte è stato possibile (ricordate Martorano?) i vertici si sono trovati davanti al fatto compiuto seguendo Porta a Porta e dovendosi preparare all’ennesimo processo che comunque vada a finire si aprirà nei loro confronti ad elezioni chiuse.
Le prossime ore ci diranno se Berlusconi adopera l’alfiere Magdi per strategia o tattica. Non c’è dubbio che l’europarlamentare eletto come indipendente con Casini sia la figura adatta in queste ore per muovere guerriglia guerreggiata contro la politica dei due forni di Pierferdinando Casini che alle prossime regionali ha il dichiarato compito di stravolgere il bipolarismo della nascente Terza repubblica. Non va trascurato in questo senso il recente incontro che il presidente del Consiglio ha avuto con il cardinale Ruini e i rumors riportati dai retroscenisti sui brusii di oltre Tevere non contenti del sinistrismo troppo spinto dell’ultimo Casini.
Quale migliore alfiere da catapultare nella biancorossa Basilicata? Candidato adatto per l’ unica regione meridionale assegnata dai sondaggisti al derelitto centrosinistra dove si mostra capace di vincere anche senza l’alleanza con l’Udc. Il candidato che porta insegne della Santa fede e capace di rinverdire le gesta antica del cardinale Ruffo. Persa la partita si gioca alla Vandea. Culturalmente magari verrà in soccorso sul Foglio il lucano Langone a far plauso al giornalista rivelato da Repubblica come attento analista di quell’Islam in subbuglio dopo l’11 settembre per poi approdare al Corsera con l’elmetto di Oriana Fallaci. Il musulmano diventato cattolico nella notte di Natale in Mondovisione. Il convertito crociato che spettacolarizza la sua intima fede, adoperandola per chiedere la linea dura contro l’integralismo islamico. Ha denunciato i discorsi sediziosi degli imam italiani l’egiziano che ha fondato un movimento che si chiama “Amo l’Italia” e che ricorda tanto il primo discorso del cavaliere in un ipermercato nel 1994.
Ha sostenuto l’intervento americano in Iraq e vive costantemente sotto scorta. Se rimarrà candidato presidente lucano la componente spettacolare di Santa fede potrà aver rafforzato anche il suo aspetto militare. Chissà cosa scriverà il giornalista democratico lucano Nello Rega senza corona e senza scorta nonostante le minacce integraliste subite e magari Speranza convocherà anche Khaled Fuad Allam, sostenitore dei musulmani moderati e già deputato della Margherita per un dibattito sul tema: “Quale Islam in Basilicata?”.
Considerata la situazione critica i molti luogotenenti che tengono viva la destra tra il Sinni e il Basento ben vedono il candidato venuto da lontano che almeno riaccende la fiammella della competizione. Anche a guardare la rete parte della base è ringalluzzita. E’ solo un campione quello di chi socializza su monitor i suoi pensieri. Elite anche nella regione dove la sinistra ha portato un computer in ogni famiglia, comunque modernizzando. Un’elite che saluta il candidato con ritrovato entusiasmo. E anche qualcuno estraneo alla destra, che protesta contro l’imperituro regime lucano, plaude al generale dell’esercito della Santa Fede. Ma Magdi saprà conquistare come il suo celebre epigono cardinale contadini e abitanti dei cento campanili lucani? Sarà dura la campagna elettorale a San Fele e Pietrapertosa per l’autore di “Jihad in Italia”. La curiosità delle prossime ore si concentra sulla sua lista del presidente che fornirà migliori connotati alla nuova destra lucana.
Piuttosto auspichiamo che Magdi Allam, se confermato candidato presidente, annunci in caso di sconfitta la sua permanenza a via D’Anzio. Poi nel suo programma energetico, oltre alla chimera della benzina ridotta, scriva qualcosa sul nucleare. A Roma sul deposito unico non dicono nulla. Potrebbero imporlo all’eretica e piccola Basilicata. Magari con il sigillo della Santa fede.

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