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IL PINOCCHIO D’EGITTO raccontato dallo scrittore Valerio Evangelisti

A volte capita che sfogli il giornale quotidiano e ti pare come se stesso improvvisando uno scherzo, e con tutto il rispetto questo è successo quando ho visto della possibilità per la Lucania d’avere diciamo ospite Magdi Cristiano Allam. Insomma, per dire del contesto, come al solito, mi ricorderò che sono uno dei lettori e frequentatori dello spazio telematico di Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna eccetera “Carmilla. letteratura, immaginario e cultura di opposizione”; cosa c’entra con Allam? Piuttosto recentemente, che sarà stato un destino fringuellone a metterci fatiche, ho scoperto che proprio Evangelisti è stato così puntuale e attento da volerci far capire e contemporaneamente descrivere, o il contrario, la figura – appunto – di Magdi Allam. Comincio però da una cosetta che per me è quasi d’importanza vitale: io per il politico e giornalista Allam non nutro alcuna stima e nessun grammo di simpatia provo nei suoi confronti. Ma questo c’entra poco. A cominciare dall’aprile 2003, invece, (che è questo l’elemento degno d’attenzione) lo scrittore Evangelisti Valerio comincia dalle ‘doti’ di saggista dell’Allam Cristiano. Per Saddam, storia segreta di un dittatore (Mondadori, 2003) Evangelisti dice: “anzitutto il libro ha una peculiarità che lo differenzia da tanti altri: la bibliografia (contenuta nelle note). E’ forse la più breve che la saggistica abbia mai conosciuto: due sole facciate, roba da Guinnes dei primati. In tre capitoli su sette, poi, si fonda su un semplice articolo di giornale. Memorabile la base documentaria del secondo capitolo, che non ha che un’unica fonte: un pezzo su Gente”. Per passare alla stroncatura del libro, e della sua per lo meno macchiettistica tesi di fondo. Poi viaggi sull’Allam corrispondente di guerra dall’Iraq: “Fin dal primo giorno di guerra il suo problema è soprattutto uno: individuare sotto quali panni si nasconda effettivamente Diabolik… pardon, Saddam”. Il resto dei vari articoli, scritti e suddivisi da Evangelisti in cinque parti, sono a dir poco spassosi. Il problema più grosso è che purtroppo Valerio Evangelisti, fatti alla mano e nella testa, smonta una serie di ‘banali’ ma potenti verità affidate di volta in volta dall’ora Cristiano Allam a noi poveri mortali. Inoltre, l’Evangelisti al quale saremo eternamente grati, prova a farci riflettere sui miti costruiti da questa società di consumi, che fanno del nulla e dal nulla idoli che sono praticamente niente. Tanti specchi della mediocrità ci sono in giro. Però possiamo scansarci da loro, almeno qualche volta. Disturbiamoci.

NUNZIO FESTA

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