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E’ fissata per il 31 gennaio, a Tiriolo, la finale regionale del trentesimo concorso ‘Le Forbici d’orò, organizzato dall’Accademia dei Sartori di cui è delegato calabrese il maestro Domenico Mancuso. I partecipanti presenteranno un manufatto sartoriale che la giuria valuterà sulla base della tecnica di taglio, di tessuto e di confezione.
Il vincitore si qualificherà per le finali nazionali previste come ogni anno a Roma, hotel parco dei principi dal 14 al 17 aprile. Subito dopo ci sarà il momento principale dell’iniziativa, studiata dallo stesso Mancuso e sostenuta dal sindaco di Tiriolo, Domenico Greco. I partecipanti ed il pubblico potranno seguire in video-conferenza gli interventi degli artigiani dell’ago e del filo nati in Calabria ed affermatisi ovunque. Il primo ad intervenire sarà Marcello Vero, nato a Taverna, cresciuto a Catanzaro ed oggi importantissima griffe newyorkese. Dopo di lui è previsto il collegamento da Villa Borghese di Roma con Gaetano Aloisio, nato a Rocca di Neto (Cosenza) e vincitore della edizione delle Forbici d’oro del 1986. Concluderà la serie un intervento da Torino di Giuseppe Caristo, nato Gioiosa Jonica, vincitore delle ‘Forbicì nel 1966.
«Ancora una volta – ha detto Mancuso – lanciamo alle istituzioni una proposta seria quanto urgente: il mercato internazionale offre migliaia di posti di lavoro con stipendi medi da 7 mila euro.
Il mestiere si è evoluto ed oggi può aprire ad una carriera prestigiosa da direttore commerciale, responsabile di produzione, capo reparto di confezione, responsabile delle vendite, dei rapporti con l’estero, costumista dello spettacolo, tendenze moda in linguaggio multimediale e numerose altre branche.
In Calabria, da cui negli anni sono usciti nomi importantissimi del panorama mondiale, dobbiamo muoverci ed istituire istituti professionali di stato finalizzati alla sartoria, sul modello di quello alberghiero di Soverato e nautico di Crotone, da dove escono giovani qualificati che trovano subito lavoro e guadagni».

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