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Nove persone, tutte nomadi, sono state arrestate dai carabinieri a Cosenza e Montalto Uffugo con l’accusa di avere compiuto una serie di rapine e di furti. L’operazione, denominata «Morgana» dal nome di uno degli esercizi commerciali derubato,è stata condotta dai militari della Compagnia di Rende con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi ed elicotteri del Gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Cosenza su richiesta del pm della Procura della Repubblica, Giuseppe Visconti. Sei delle persone coinvolte nell’operazione sono state condotte in carcere, mentre per tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. Agli arrestati, oltre alle rapine ed i furti, vengono contestati i reati di ricettazione e detenzione illegale di armi.
L’Arma ritiene di aver sgominato una banda, molto agguerrita, dedita a furti in esercizi commerciali e di autovetture composta da soggetti di Montalto Uffugo, alcuni incensurati, e di appartenenti alla comunità Rom di Cosenza, tra cui i figli del noto pregiudicato Fioravante Abbruzzese, detto «Banana».
Gli arrestati
Marco e Nicola Abbruzzese, di 19 e 21 anni. Riccardo Altomare, 26 anni, Carmine Arturi, 21 anni, Ivan Barano, 32 anni, Angelo Fullone, 19 anni, Emilio Lo Feudo, 19 anni, Francesco Maiuri, 22 anni, Stanislao Sicilia, 24 anni.
Le indagini
L’attività investigativa è durata quasi un anno e da subito ha dato i suoi frutti, facendo scoprire gli autori di un furto ad un negozio di scarpe. I ladri sono stati immediatamente individuati e nell’immediatezza sono state organizzate perquisizioni domiciliari che hanno permesso di recuperare le centinaia di scarpe che erano state rubate e di denunciare per ricettazione i responsabili. Nel corso dei numerosi controlli che sono stati effettuati per ricercare gli articoli rubati all’interno dell’esercizio commerciale, sono state arrestate anche due persone, marito e moglie, di San Fili, in flagranza di reato, per detenzione illegale di armi, visto che sono state trovate in possesso di un fucile a canne mozze, una pistola e numerose munizioni. La banda era dedita anche al furto di autovetture e di motocicli. I furti venivano compiuti durante la notte ma sistematicamente, dopo alcune ore, grazie ai controlli tecnici e le intercettazioni messe in atto, i Carabinieri ritrovavano il mezzo rubato. In numerose intercettazioni gli appartenenti alla banda manifestavano tutto il loro stupore e si chiedevano, increduli, come facessero i militari a ritrovare il mezzo rubato poche ore dopo. L’attività investigativa ha consentito di localizzare la base operativa del gruppo ed il nascondiglio della refurtiva, quasi tutta recuperata, e di sequestrare gli arnesi utilizzati e di individuare il responsabile del furto di un furgone, commesso a Carolei, il cui proprietario aveva reagito esplodendo alcuni colpi d’arma da fuoco e ferendo il ladro. A causa di questa reazione l’uomo ha dovuto anche subire un procedimento penale.

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