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di GIOVANNI SPADAFINO

Hanno avuto l’atteso incontro dalla quarta commissione regionale i referenti, che nei mesi scorsi attraverso una petizione popolare, denunciavano la diminuzione delle ore di assistenza ad anziani, minori e diversamente abili ricadenti nel Piano Sociale di Zona Ambito “Basento Bradano”, ovvero nei comuni di Calciano, Garaguso, Grottole, Grassano,Ferrandina, Oliveto Lucano, Salandra Tricarico.
A convocare la delegazione composta da utenti, operatori e amministratori, il presidente della quarta commissione Marcello Pittella. Presenti all’incontro tutti i consiglieri regionali componenti della commissione, il sindaco del comune di Grassano (capofila d’ambito), Vito Magnante; l’assessore alle Politiche sociali, Rocco Degiacomo, e il sindaco del comune di Calciano Salvatore Auletta.
Con delibera di consiglio regionale numero 1280 del 22 dicembre 1999, la Regione approvava il Piano socio assistenziale per il triennio 2000-2002, si individuavano quindici ambiti sul territorio regionale, con una dotazione economica complessiva pari a circa otto milioni di euro annui. I cittadini, dell’ ambito Bradano/Basento cominciano a vedere i primi servizi solo nel 2005; negli anni seguenti questi servizi, per i quali a volte è prevista la compartecipazione economica degli utenti, stentano ad affermarsi. Questo fa sì che non si riescano a spendere tutte le risorse delle diverse annualità, producendo per gli anni successivi una maggiore disponibilità finanziaria che ha permesso di intercettare una grossa fetta di disagio sociale presente nei nostri territori.
Nel 2010, i fondi regionali previsti per le diverse annualità sono sempre quelli del 2002 (nel frattempo ci sono stati, fra l’altro, diversi rinnovi contrattuali per gli operatori del settore, con conseguente aumento del costo del lavoro), solo che attualmente non ci sono più i residui degli anni precedenti ad attenuare l’inadeguatezza dei fondi previsti dalla Regione.
Il 3 novembre 2009 la conferenza dei sindaci dell’ambito Basento Bradano ha preso atto dell’inadeguatezza dei fondi rispetto alle reali esigenze del territorio, stimando in 1.351.418,80 euro la somma sufficiente a garantire almeno lo stesso livello d’intervento precedente alla razionalizzazione messa in atto a fine 2009, a fronte di una disponibilità di 515.815,36).
I comuni sostengono di aver gestito al meglio uno strumento innovativo come i Piani Sociali di zona in presenza, fra l’altro, di difficoltà di risorse anche umane e professionali molto pesanti.
Intanto, la quarta commissione ha comunicato ai presenti che la Regione non ha tagliato i fondi, ma ha mantenuto quanto stabilito dall’approvazione del Piano che ora, probabilmente, a distanza di alcuni anni va rivisto. Sembra, inoltre, che proprio in questa direzione i primi passi siano stati mossi 4 mesi fa, quando la stessa commissione, in seguito a un incontro avuto con i sindaci degli ambiti territoriali, ha portato un emendamento nell’ultima Finanziaria regionale dell’importo di un milione di euro, da stanziare ai Psz. Tale somma di certo non risolve totalmente il problema, ma evidenzia l’attenzione dell’Ente alla fascia più debole del tessuto regionale. Nella seduta di giovedì impegni precisi non sono stati presi dalla commissione perché fra pochi giorni, dovendosi rinnovare il consiglio regionale, i componenti non avranno più potere legislativo.

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