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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Durante il consiglio regionale notturno di un paio di settimane fa, in cui fu approvata l’abolizione del listino, Nicola Pagliuca senza curarsi delle prime luci del nuovo giorno che da li a poco avrebbero fatto capolino, si “esercitò” in un discorso da maestro della politica.
Parlò per oltre mezz’ora senza mai perdere il filo del discorso (nonostante la stanchezza di 13 ore di lavoro consiliare e nonostante le intromissioni di altri consiglieri che chiedevano tempi celeri per via dell’orario) e mantenendo per tutto il tempo il piglio del leader. Probabilmente il suo miglior “discorso” a via Anzio. Qualcuno tra uno sbadiglio e un caffè registrò: «Però. Nicola è cresciuto, ha studiato».
Allora , nessuno avrebbe scommesso che alla fine sarebbe stato proprio lui il candidato del Pdl alle prossime regionali. Con il senno di poi forse era facile prevederlo. Di sicuro Pagliuca quella notte ci credeva nella “seconda possibilità”. I fatti alla fine gli hanno dato ragione evidentemente.
E così si trova a dover sfidare un altro pezzo da “90” del centrosinistra lucano. Nel 2000 trovò sulla sua strada Filippo Bubbico quando non era ancora “generale” ma fu sbaragliato lo stesso. Era la primavera dell’Ulivo. Oggi sfida De Filippo per negargli il bis da record nella storia della Regione. Nella stagione che per il centrosinistra vuol essere l’inizio di una seconda giovinezza. Ma Pagliuca ci proverà fino alla fine. Chi era sveglio due settimane fa, ne è testimone.
Ma come si è arrivati a questa scelta? Non sarebbe stato candidato se fosse andato in porto l’allargamento della coalizione tentato con Attilio Martorano e poi con Vilma Mazzocco. Ma non se ne è fatto nulla. E quando la ricerca è diventata una questione intestina Nicola Pagliuca ha risalito posizioni. Di certo ha dalla sua la fedeltà dimostrata in tanti anni da forzista prima e pidiellino ora. Non ha nemici acclarati in consiglio regionale. Nè tra i suoi e nè tra gli avversari. E quando la partita è diventata tra un locale e un esterno tutti i dirigenti del Pdl lucano hanno fatto muro. A quel punto si è saputo che Pagliuca era la prima scelta degli ex di Forza Italia: già dalle prime riunioni romane per la scelta definitiva Taddei, Latronico e Viceconte avevano lasciato sul tavolo della Direzione nazionale il “curriculum” di Nicola Pagliuca. L’incertezza era determinata solo dal Risiko delle candidature tra gli uomini di Fini e quelli di Berlusconi in tutte e 13 le regioni dove si vota il 27 marzo. Per questo erano in campo Egidio Digilio, Mario Venezia e Nicola Buccico. Digilio più degli altri. Alla fine la divisione matematica ha premiato l’appartenenza storica forzista. E anche da An c’è stato il sì senza titubanze.
Ieri intanto i big del Pdl hanno salutato la scelta nazionale con gran favore. Il deputato Vincenzo Taddei non ha dubbi: «E’ una scelta di qualità che premia non solo il valore umano e politico e la storia di una persona ma anche la capacità dei nostri territori e della nostra classe dirigente di poter esprimere una personalità forte pronta a competere con il sistema delle sinistre. L’indicazione di Pagliuca è espressione della base del partito fatta propria dai vertici nazionali e ciò soddisfa e risponde al grande lavoro fatto in questi anni dal Pdl sul territorio».
A far da eco alle parole di Taddei c’è la nota congiunta dei senatori Guido Viceconte ed Egidio Digilio, coordinatori regionali del Pd: «La candidatura di Nicola Pagliuca per il Pdl alle elezioni regionali di fine marzo rilancia il progetto politico del Pdl e ne rafforza la strategia per puntare alla svolta nel governo regionale della Basilicata che settori sempre più ampi di cittadini avvertono come una necessità per superare l’anomalia tutta lucana di una delle ultime regioni feudo della sinistra».
Viceconte e Digilio hanno anche aggiunto che «Pagliuca per l’esperienza maturata in dieci anni di attività politico -istituzionale e soprattutto di intelligente opposizione al centrosinistra, costruita con il controllo quotidiano dell’attività amministrativa e attraverso contro – proposte efficaci sui maggiori temi sociali e produttivi sarà sicuramente capace di rappresentare l’alternativa a un governatore logorato dalle troppe mediazioni di una maggioranza arcobaleno». Si è poi accodato il senatore Cosimo Latronico: «E’ stata premiata la coerenza di un uomo di sicura esperienza e affidabilità che sin dal 1994 ha sposato la battaglia di liberta’ del presidente Berlusconi. Saremo al suo fianco in questa campagna elettorale, certi che i lucani sapranno apprezzare questa proposta di alternativa al sistema di potere del centrosinistra che ha gestito in maniera fallimentare la regione negando di fatto ogni prospettiva di sviluppo».

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