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Dopo la prima parte di sopralluoghi sul territorio cosentino, ed in particolare nella zona del Savuto, il capo della protezione civile Bertolaso si è spostato nel pomeriggio a Catanzaro. Bertolaso, accompagnato dal prefetto, Giuseppina Di Rosa, dal sindaco Rosario Olivo, e dal presidente della Provincia, Wanda Ferro, ha visitato prima l’area dove è franato un distributore di carburante, quindi alcune delle case lesionate a Janò: «Arriveranno i soldi per consentire ai sindaci gli interventi urgenti, ma non dobbiamo illudere nessuno. il denaro non basta per mettere in sicurezza il territorio». «Si capisce – ha detto Bertolaso –che questo è un terreno franoso sin dal passato sul quale si è costruito. La terra, essendo friabile o di riporto, ovviamente si muove, innescata dalla pioggia caduta abbondantemente. Ma non si può dare la colpa alla pioggia. Si sono costruiti edifici dai piedi d’argilla senza chiedere preventivamente ai geologi che conoscono questi fenomeni. È una situazione difficile da gestire e da affrontare. A parte un’opera di monitoraggio non si può fare molto».
Bertolaso ha confermato il prossimo arrivo dei fondi per i primi interventi. «Si tratta di fondi – ha detto – che permetteranno ai sindaci di pagare i primi interventi urgenti, quelli realizzati l’anno scorso e quelli di quest’anno. Ma bisogna evitare di creare illusioni, perchè non bastano i soldi per mettere in sicurezza il territorio».
Gli abitanti del quartiere Ianò hanno anche chiesto a Bertolaso se è possibile ottenere la sospensione del pagamento dei mutui e delle bollette sulle case evacuate: «Parleremo con la Regione e con il Ministero del Tesoro – ha risposto il capo della protezione civile – per vedere cosa si può fare. Quello che è possibile lo facciamo».
I cittadini, riuniti nel comitato «Emergenza Janò 2010», hanno fatto presente a Bertolaso che i movimenti franosi vanno avanti da una quindicina d’anni, tant’è che la strada provinciale è stata più volte interrotta. «Queste situazioni – ha detto Bertolaso dopo avere incontrato un’anziana che ha il marito disabile la cui abitazione è stata lesionata dalla frana – mi addolorano.
Cercheremo di trovare una soluzione. In questi ultimi tempi le ordinanze sembra che vangano usate per fare favori, ma in realtà servono per aiutare la gente in difficoltà». Il Comune, d’intesa con la Prefettura, intanto, sta predisponendo un piano per l’evacuazione urgente di circa 500 persone nel caso in cui la frana dovesse muoversi provocando danni all’unica strada della frazione. In questo caso il rischio e che numerose abitazioni restino isolate. Per controllare gli eventuali movimenti, stamani sono state montate varie apparecchiature nei punti sensibili della frana.

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