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di Iranna De Meo

POTENZA – «Non un rito simbolico della vita universitaria». Così il rettore dell’università della Basilicata, Mauro Fiorentino, ha esordito nell’inaugurare il ventinovesimo anno accademico. Non è mancato un ricordo allo scomparso rettore, Antonio Mario Tamburro. È scattato un lungo e caloroso applauso per l’uomo e per il ricercatore che ha animato i dibattiti all’interno della comunità accademica. La vera sfida, per Fiorentino, è essere tutti partecipi alla vita dell’università per lo sviluppo culturale della Regione. Trenta pagine di relazione, in cui Fiorentino ha descritto le criticità e le prospettive per l’ateneo. Dal 1983, quando erano attivati 9 corsi di studio e 904 immatricolati, si è passati a 8.678 iscritti di quest’anno. In controtendenza, rispetto ai dati nazionali (-2,5%), si registra un incremento di immatricolati pari al 3%. I dati, inoltre, parlano di 800 laureati (di cui il 34% trova lavoro a un anno dalla laurea e il 57% dopo i 5 anni). L’ateneo ha favorito la ricerca e la collaborazione con enti regionali (Cnr, Enea, Agenzia Spaziale, Metapontun Agrobios). Con soddisfazione, inoltre, il rettore ha rimarcato che l’ateneo lucano, come rilevato da il Sole24, è tra le prime per la capacità di attrarre capitale privato, mentre è al decimo posto in termini di docenti che ottengono giudizi positivi sui progetti Prin (progetti di rilevante interesse nazionale). Il rettore ha invitato i presenti (rappresentanti politici e componenti studentesche) a ripensare all’intero impianto normativo e di definizione delle responsabilità in tema di materia di diritto allo studio. Tra le novità, il finanziamento di 6,1 milioni di euro a valersi dei fondi Fas-Regione Basilicata per la realizzazione di interventi di razionalizzazione energetica per azzerare la bolletta energetica dell’ateneo. A preoccupare maggiormente è il ridimensionamento del Fondo ordinario delle università operato dal Governo. I tagli saranno dell’ordine del 9% nel 2010 e raddoppiati nel 2011. Diverse le iniziative sottoscritte dai rettori tra le quali la costituzione della rete degli atenei meridionali per elaborare proposte per revisionare i parametri utilizzati per la distribuzione delle risorse alle università, ma anche per elaborare progetti comuni nel campo della ricerca e della formazione. Tra le criticità, inoltre, il blocco dei concorsi per professori associati e ordinari, la limitazione delle assunzioni di personale nei limiti del 50% del turnover, l’imposizione di requisiti necessari di docenza sempre più stringenti e la paventata imposizione di disattivare corsi di studi a basso numero di immatricolati. Tra le iniziative attivate, Fiorentino ha rimarcato la compressione di alcuni corsi come per Ingegneria e Agraria. «Rimangono però – ha detto – le criticità relative ai nuovi corsi di studio aperti per limitare l’emigrazione intellettuale e offrire un polo universitario completo. Per esse è necessario un intervento ministeriale». Sui finanziamenti regionali, il rettore ha ricordato che si è nella fase di elaborazione del nuovo piano triennale degli interventi che Regione e Università approveranno nei prossimi mesi.
L’intermezzo musicale è stato eseguito dal pianista Nicola Iannielli che ha eseguito La Ballata di Emanuele Gianturco e il Sonetto 104 del Petrarca. La prolusione è toccata a Carlo Vittorio Di Giovine, ordinario di Lingua e Letteratura Latina dal titolo “L’uso nella metafora nella rappresentazione dell’esilio nella letteratura latina”. A concludere la cerimonia, il sottosegretario di Stato all’Istruzione, Giuseppe Pizza che ha ricordato Tamburro come «eclettico scienziato dedito alla ricerca di un piccolo ateneo i cui numeri parlano di una realtà virtuosa ed efficiente. I dati evidenziano che a partire dal 2000, l’università è in crescita con una posizione di eccellenza tra le prime 10 per la capacità di attrarre finanziamenti».

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