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«La Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario resta in attesa di riscontro e di conferma di provvedimenti di competenza dei Direttori generali delle Aziende sanitarie calabresi». Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Commissione, Leoluca Orlando. «Il Governo regionale – aggiunge Orlando – non può distrarsi di fronte alle responsabilità dei Direttori generali, nominati dallo stesso esecutivo, nel caso non avviino tutte le necessarie azioni volte a superare le criticità del sistema, a garantire il diritto alla salute dei cittadini e ad adottare misure cautelari e sanzionatorie a carico di responsabili di disfunzioni ed errori sanitari». Secondo Orlando, «non è ammissibile che, di fronte a vere e autentiche tragedie umane, rimangano impuniti e indisturbati al loro posto i responsabili di errori di oggi e potenziali errori di domani. A tal fine, la Commissione ha chiesto che i Direttori generali dispongano, in tutti i casi denunciati, l’avvio di procedimenti disciplinari indispensabili per accertare e colpire le responsabilità, per la sicurezza dei cittadini calabresi e la credibilità del Servizio sanitario della regione».
Nel frattempo ieri sera a tarda notte si è conclusa l’audizione di Andrea Guerzoni, Direttore del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, accompagnato da Antonino Bonura, vicario del Dipartimento, e da Marco Repellino, in rappresentanza della struttura amministrativa della Regione Calabria. «L’audizione – spiega una nota di Idv, partito del presidente dell’organismo parlamentare, Leoluca Orlando – si è svolta con riferimento ad una nota predisposta dal Presidente Leoluca Orlando, nella quale sono state elencate differenti questioni che hanno influenza sull’efficienza del servizio sanitario nazionale in Calabria, sulla garanzia del diritto alla tutela alla salute e sulla osservanza delle regole di economicità e di correttezza dell’impostazione di bilancio. Il dott. Guerzoni ha fornito i chiarimenti richiesti e nella sua disponibilità e ha illustrato l’attuale situazione della sanità in Calabria. L’approvazione definitiva soltanto nel mese di dicembre del 2009 del piano di rientro del servizio sanitario regionale ha determinato un grande ritardo negli interventi di razionalizzazione, con riferimento al contenimento della spesa ma anche alla correlata qualità dell’assistenza. Nel corso dell’audizione, la Commissione ha condiviso e denunciato lo scarto rilevato dal dott. Guerzoni tra progettualità espressa dal Dipartimento e concreta incidenza su comportamenti e rispetto di regole in materia. In particolare, è stato denunciato il difetto di un’adeguata cultura manageriale, del rispetto del dato e del controllo. Guerzoni – si fa rilevare – ha comunque sottolineato alcuni aspetti positivi raggiunti, rilevando l’attivazione della stazione unica appaltante, l’approvazione del prontuario farmaceutico regionale, la realizzazione di una rete regionale di risk management (con individuazione, avvenuta, di un risk manager per ogni azienda), la realizzazione di una rete specialistica per la cardiologia e per i grandi traumi, con l’individuazione, per ogni struttura sanitaria ospedaliera, di almeno due unità di rianimazione di riferimento. Un fenomeno che varrà ad introdurre elementi di certezza nell’assistenza e a prevenire il ripetersi di episodi simili a quelli già oggetto di denunzia. Il Direttore generale – continua la nota – ha comunicato che è stata deliberata la riconversione di cinque ospedali in case della salute e centri di riabilitazione e che è stata prevista la riconversione di altri sei ospedali (undici in totale); ha inoltre annunciato la ristrutturazione del Dipartimento regionale con la riduzione da sette a cinque delle unità di riferimento, e ha altresì evidenziato l’importanza della formalizzazione dell’incarico relativo alla funzione di controllopresso la struttura Dipartimentale regionale». Con riferimento alla Fondazione Campanella, «si è ancora una volta rilevata – si legge – la negatività dello scarto esistente tra l’importanza della sua funzione di missione scientifica e assistenziale e la mancata definizione convenzionale dei rapporti tra i due enti pubblici soci della Fondazione (governo e Università). Tale ritardo lascia permanere appesantimenti nella struttura e impedisce la razionalizzazione della stessa, anche in riferimento alla presenza del servizio sanitario nazionale sul territorio. Il Direttore generale ha altresì confermato la necessità di procedere alla chiusura di punti nascita resi oggettivamente pericolosi per insufficiente numero di parti annuali, e ciò in relazione anche delle indicazioni dell’Oms. Dei quindici per i quali è prevista la chiusura, per insufficienza e pericolosità dell’attività, tre sono già stati superati». In vista della definizione del piano di rientro, definito da Guerzoni «uno strumento positivo e anzi una opportunità», la Regione «si è dovuta attrezzare con una serie di strumenti volti a pervenire alla certezza dei dati di bilancio tutt’ora non raggiunta e oggetto di impegno, anche con l’assistenza dell’Advisor, nominato dal governo nazionale, che sta monitorando i dati». Infine, «con riferimento ai casi denunziati di errori sanitari, tutti rigorosamente elencati nella nota fornita al dirigente generale, la Commissione ha sollecitato, ove non si fosse già provveduto, l’immediato avvio, per tutti i casi denunciati ed indicati dalla Commissione, dei procedimenti disciplinari a seguito di accertamento di responsabilità dell’accaduto, ritenendo l’omissione di tale avvio di procedimento disciplinare una grave inadempienza che la Commissione invita il governo a valutare, anche ai fini della idoneità e della permanenza in carica dei Direttori generali. A tal proposito, la Commissione – si fa rilevare – ha espresso apprezzamento per la Direzione generale del Dipartimento che in taluni casi si è già lodevolmente attivata in tal senso». Nella nota si legge ancora che «si è riscontrato che permane da parte di alcuni Direttori generali inadempienza totale o parziale con riferimento alla richiesta di dati e documentazione da parte della Commissione. L’elenco di tali inadempienze costituirà oggetto di comunicazione riservata al presidente della Regione, con invito allo stesso ad adottare ogni provvedimento di sollecitazione e di censura, sino alla rimozione per persistenza della inadempienza. Permane altresì l’esigenza che il governo regionale valuti, e sottoponga accuratamente a monitoraggio, la idoneità e il possesso dei requisiti necessari da parte di tutti i direttori generali; in tale senso, la Commissione farà richiesta al governo regionale di far pervenire per ciascuno di essi scheda recante titoli professionali e di carriera e ogni altri utile informazione. Con questa audizione, la Commissione ha fatto e formalizzerà uno specifico atto deliberato sull’attività in riferimento alla Regione Calabria, con l’obiettivo di pervenire all’elaborazione di una relazione sullo stato della sanità della Regione da presentare al Parlamento. Eventuali casi che possono costituire ipotesi di reato saranno segnalati alle autorità giudiziarie competenti». «Con questa relazione – ha commentato il Presidente Orlando – la Commissione sta perseguendo i suoi fini istituzionali, nell’ottica della tutela del diritto alla salute dei cittadini e degli operatori professionali».

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