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di GERARDO AIELLO*
Se le occasioni elettorali favoriscono il miracolo della presenza di ministri in Calabria, allora verrebbe voglia di auspicare una elezione ogni anno. Vedere Guido Bertolaso percorrere in lungo e in largo la nostra regione; sentirlo promettere interventi e finanziamenti, spinge a sperare per il futuro. Ma scorgerlo accanto a parlamentari del Pdl; a consiglieri regionali e provinciali dello stesso partito; dichiarare la vicinanza del premier Silvio Berlusconi e del governo nazionale, allora il dubbio è terribile: siamo davvero in campagna elettorale. Lui, il Bertolaso che scopre l’acqua calda (“Constatare il dissesto della Calabria vuol dire che il problema non è nuovo, ma cronico”) non fa altro che confermare una verità amara: ovvero che il male della Calabria è quello di essere troppo lontana dagli interessi ordinari dello Stato… I mali dello sfascio del territorio calabrese sono racchiusi anche nelle promesse mancate, come il ritardo dei fondi degli interventi urgenti richiesti dai Comuni in occasione delle infinite calamità. Per esempio, io. Modesto sindaco di una piccola città jonica, mi trovo a combattere contro enormi debiti, per interventi di urgenza, relativi ad eventi alluvionali: come posso, adesso, chiedere a chi non è stato mai pagato per lavori di quel genere di operare ancora in caso di calamità? Figuriamoci mettere mano a programmi di gestione del territorio e relativa messa in sicurezza. Ed allora, caro sottosegretario Bertolaso, penso che la sua promessa, sincera, deve essere trasformata in realtà per non lasciare morire una regione agonizzante. È necessario, dunque, pagare subito i debiti documentati del passato, e poi passare ad un piano di sicurezza efficace ed urgente. In Calabria le calamità naturali dovrebbero rappresentare un aspetto straordinario, ed invece sono all’ordine del giorno. Ed allora si rinunci al sogno del Ponte sullo Stretto e si pensi seriamente all’autostrada Salerno-Reggio Calabria; alla strada statale 106; alla viabilità interna minacciata ogni giorno da torrenti, fiumare e tonnellate di terra che vengono giù ad ogni scroscio d’acqua: rammentiamo Maierato oggi e Longobucco l’altro ieri. Ma siamo sicuri che certe promesse non siano dettate dal tentativo di sostituire un governo regionale con un altro del proprio colore politico? E se così fosse, noi, semplici cittadini, quale beneficio ne trarremmo? Oppure ci sono frane e smottamenti di destra, di sinistra o di centro? Rispetto il sottosegretario Guido Bertolaso il quale dimostra, soprattutto mentre attraversa la bufera di certe vicende, la sua abilità professionale, ma penso al mio Comune, ed a tanti altri della Calabria, che non devono essere schiavi di precise colorazioni politiche o di campagne elettorali effimere. Caro Bertolaso, saremo attenti e rispettosi di quanto lei saprà fare. Per noi e per i nostri figli: senza elemosine e con la faccia “fiera”, e, se permette, la “capa tosta” dei calabresi.

*sindaco di Crosia

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