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MATERA – Se l’esclusione della lista radicale Bonino-Pannella non è una sorpresa, lascia l’amaro in bocca a parecchi il “no” che dal tribunale è arrivato, a Matera, alla lista della Federazione di Sinistra d’alternativa. La lista (nata secondo un accordo politico nazionale che riunisce Prc, Pdci e Socialismo 2000) non sembra sia stata ritenuta ammissibile per la mancanza del deposito dei certificati, contestualmente alle firme raccolte. Già sabato mattina, durante la consegna, era stato chiaro che qualche cosa non andava: era stato fatto mettere a verbale che parte delle firme raccolte in totale erano depositate presso i comuni di Matera e Ferrandina. Fino a ieri, l’attesa, poi la comunicazione di una quasi certa esclusione della Federazione dalla competizione regionale nella circoscrizione di Matera. Almeno fino al verdetto definitivo che seguirà alle controdeduzione che la sigla, oggi, depositerà presso la cancelleria. L’eventualità di una corsa a metà, solo nella provincia di Potenza, imporrebbe ai partiti “comunisti” lucani uno sforzo duplice e un’attesa raddoppiata per poter sperare di rientrare in consiglio regionale in caso di vittoria del centrosinistra e della coalizione guidata dal candidato presidente Vito De Filippo.
Stamattina, comunque, maggiori certezze. Per tutti. Perchè tutte le sigle che hanno presentato una propria lista dovranno recarsi nei tribunali dei due capoluoghi a ritirare (con l’esito positivo delle analisi delle documentazioni allegate alle liste e alle firme raccolte) i certificati di “via libera”. Stessa sorte per la lista Io Sud che sostiene la coalizione guidata da Magdi Cristiano Allam. L’esclusione delle due liste – secondo quanto si è appreso al Palazzo di giustizia – è stata decisa per irregolarità relative alla documentazione.
Meno sorpresa, invece, per l’esclusione della lista che avrebbe avuto Maurizio Bolognetti, candidato presidente alla Regione Basilicata per i Radicali. Del resto, lo aveva annunciato già più volte, nei giorni scorsi, che la presentazione delle firme raccolte (meno di quelle necessarie) e delle liste avrebbe avuto un esito scontato, ma solo dal punto di vista formale. «Perchè non è che mi sono arreso – ha spiegato anche ieri, dopo un comizio, a Latronico, in cui ha raccontato l’accaduto e denunciato ancora una volta quello che ritiene un sistema antidemocratico – E’ il sistema che mi ha “espulso”, non consentendo, spiega, una partecipazione reale e democratica». Annuncia nuove azioni di protesta davanti a quel Tribunale, quello di Potenza, in cui ha presentato la sua lista. Ma per indicare le scorrettezze del «sistema antidemocratico» richiama anche i colleghi contendenti al consiglio regionale. Scalpore ha fatto l’esclusione di Di Lorenzo a Matera all’ultimo minuto, molte liste non sono state rese note fino all’ultimo minuto, i listini sembravano quasi segreti. «Noi, invece – conclude – per la lista Bonino Pannella, da giorni avevamo pubblicato gli elenchi per tutte le province in cui abbiamo deciso di correre on line. Anche perchè – aggiunge – le firme, secondo al legge italiana, vanno raccolte sotto l’elenco dei candidati già confezionato».

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