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«Grande preoccupazione relativamente all’attuazione della ‘fantomatica’ delibera di Giunta regionale 81 del 10 febbraio scorso e diffusa solo il 26 febbraio dal Dipartimento Tutela della salute» è stata espressa attraverso una nota da Federfarma. «Con tale delibera si dispone, con decorrenza odierna – prosegue la nota – la ‘distribuzione diretta esclusiva’ da parte delle Aziende sanitarie dell’ossigeno terapeutico, dei farmaci in Pht e dei farmaci in dismissione ospedaliera ed ambulatoriale. Detta così sembrerebbe pure una buona cosa. Peccato che il direttore generale, Andrea Guerzoni, dimentichi di precisare che: si tratta di moltissimi farmaci, indispensabili, urgenti e che richiedono particolari condizioni di conservazione, prescritti a cittadini in precarie condizioni di salute, affetti da patologie croniche (diabetici, nefropatici, emofilici, infartuati etc.) ed oncologiche, che dovranno provvedere a ritirarli, o a farli ritirare, presso i pochissimi punti di distribuzione delle Asp anzichè nella farmacia sotto casa.
Si contano una trentina di punti di distribuzione delle Asp in tutta la regione contro le 750 farmacie capillarmente presenti sul territorio). Gli stessi punti di distribuzione, per di più spesso non attrezzati per la corretta conservazione di farmaci così delicati, operano con orari ridotti. (3 o 4 ore al giorno contro le 24 ore su 24 osservate dalle farmacie)».
«I cittadini saranno pertanto costretti – prosegue la nota – ad onerosi e disagevoli spostamenti per ritirare un farmaco; farmaco che probabilmente non troveranno subito essendo così costretti a ritornare nella speranza di averlo. In tutte le altre regioni, più evolute ed attrezzate della nostra, dopo fallimentari tentativi di distribuzione diretta si è preferito ritornare alla distribuzione di tali farmaci in farmacia. Non si risparmierà un solo euro, anzi si spenderà di più come dimostrato dalle esperienze fatte da altri e dallo sforamento causato da questi esperimenti. (2,9 miliardi di euro in un anno). Dulcis in fundo, la delibera prevede la distribuzione in esclusiva da parte delle Asp dell’Ossigeno terapeutico dal primo marzo anche se le gare per l’acquisto da parte delle Asp non sono state ancora avviate: agli ammalati basterà aspettare qualche mese».
«Federfarma Calabria, nel denunciare ai prefetti i rischi per la salute pubblica – conclude il comunicato – esorta le Province, i sindaci, tutte le forze politiche, i sindacati, le associazione per la tutela dei diritti dei malati e gli stessi cittadini a metter in campo tutte le loro forze per sventare questo ulteriore, pericolosissimo, attentato alla salute dei calabresi dichiarandosi disponibile a qualunque confronto per l’avvio di un protocollo che assicuri veri risparmi nel rispetto del diritto alla salute del cittadino, diritto anch’esso dimenticato, o volutamente ignorato dai nostri vertici regionali. Siamo convinti che sia assolutamente necessario il coinvolgimento di tutte le forze sane della regione».

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