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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – L’atmosfera è frizzante in sala. Non si vedono espressioni sui volti di chi si sente sconfitto in partenza. Anzi. Il salone convegni del Park Hotel di Potenza è affollato. Troppo e viene addirittura tolto un pannello divisorio per allargare lo spazio; altrimenti i simpatizzanti del centrodestra lucano non ci entrano.
Parte così ufficialmente la sfida elettorale per il governo della Regione Basilicata, di Nicola Pagliuca. E il candidato presidente della giunta del Pdl, è motivato. Tiene il palco abbondantemente oltre la mezz’ora. E’ aggressivo dialetticamente. Ne ha per tutti.
Contro Magdi Cristiano Allam e la sua “Io amo la Lucania”, contro Vito De Filippo, il Partito democratico e il centrosinistra e soprattutto contro la maggioranza in consiglio regionale «che negli scorsi cinque anni ha gestito male le risorse e non ha ascoltato i consigli e le proposte della nostra opposizione».
Pagliuca non mostra incertezze. Guarda diritto avanti a sè e si scaglia contro quel centrosinistra lucano «che quotidianamente toglie, confondendo la solidarietà con l’assistenzialismo e rinunciando a ogni tentativo di sviluppo reale della Basilicata, al sol fine di recuperare, sotto forma di clientelismo i consensi della gente».
La platea lo ascolta. Il tavolo dei big della coalizione fa segni di condivisione continua a ogni frase.
Nicola Pagliuca prende coraggio da ogni applauso e va avanti deciso: «Il centrosinistra non ha più il diritto di governare questa regione». Gli applausi si sprecano prima del finale. Poi tutti in piedi compresi i big a salutare la frase finale del candidato governatore Nicola Pagliuca. Ha chiuso praticamente urlando e chiedendo a tutti il voto perchè «Sono orgoglioso di essere lucano».
In platea ci sono tutti i candidati della lista regionale per la Provincia di Potenza. E ci sono i big. E cioè tutti i leader dei partiti e dei movimenti politici che sostengono Pagliuca nella sfida regionale. In prima fila nel tavolo dei relatori ci sono Roberto Falotico dell’Alleanza di centro che è il capolista di “Per Pagliuca”, Franco Mollica dell’Mpa, Vincenzo Giuliano, Antonio Melfi, Camillo Naborre e l’imprenditore del Vulture, Pasquale Cialdella che guida la lista Mia. E poi ci sono i parlamentari pidiellini, Guido Viceconte, Egidio Digilio, Vincenzo taddei, Cosimo Latronico. E in prima fila nella sala i consiglieri regionali uscenti.
Fuori invece è tutto uno sventolio di bandiere e di vessilli. C’è anche un pullman di piediellini targato Caserta e il camper elettorale di Pagliuca che continua a diffondere gli slogan del candidato di centrodestra.
Tornando alla prima della sfida di Pagliuca la sensazione che sia più “aggressivo” viene colta anche da l’ex consigliere regionale Antonio Melfi che dal palco ricorda le “passate battaglie contro il centrosinistra.
Durissimo nel proprio intervento è Roberto Falotico che attacca: «O governa la politica in questa regione oppure c’è il rischio che governi un’altra cabina di regia lontanissima dalla gente».
Ancora più dura è la “denuncia” di Pasquale Cialdella che durante il proprio intervento più volte facendo riferimento al presidente della giunta regionale, anche ricandidato con il centrosinistra, lo indica come «Vito Ceausescu»

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