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«Che un ex magistrato censurato dal Tribunale delle Toghe, il quale è stato trasferito ad altre funzioni e ad altra sede perchè non rispettava regole di particolare rilievo, che ha mostrato insufficienti diligenza, correttezza e rispetto della dignità delle persone, che è stato giudicato del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell’equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato, a svolgere quantomeno la funzione di pm, che uno così parli di questione morale è davvero sconveniente e inaccettabile». È la replica del presidente della Regione, Agazio Loiero, all’intervista su Repubblica dell’ex pm Luigi De Magistris che ha istruito il processo Why Not in cui lo stesso Loiero è stato assolto da ogni accusa. Nell’intervista stamattina su Repubblica, De Magistris ha sostenuto, tra l’altro, che Loiero «è un personaggio finito in molte inchieste. Non può proprio parlare di questione morale. Io l’ho indagato in altri procedimenti dove alla fine Loiero è stato assolto. Ma cosa si vuole: sulla collusione dei magistrati catanzaresi sono in corso decine di inchieste a Salerno». «De Magistris è patetico – sostiene Loiero – quando in una balbettante e impacciata intervista dice a me che non posso parlare di questione morale. E perchè mai? Io dico solo che lui è un bugiardo e che non si può atteggiare a vittima. È vero che sono finito in alcune inchieste e che sono stato inquisito da lui. Dimentica però, di dire che da me sfidato a trovare uno straccio di prova in una di queste inchieste ha preferito, pur essendo nel palazzo di giustizia, disertare l’aula non avendo nulla per sostenere le sue accuse da cui sono stato prosciolto su conforme richiesta del pm d’udienza». «Questo è l’uomo, questo è il magistrato – aggiunge Loiero – che continua senza vergogna e in maniera eversiva a sostenere che i magistrati di Catanzaro sono tutti collusi. Non gli passa per la mente, per l’albagia presuntuosa che lo sostiene, che invece le sue inchieste erano fatte di provvedimenti abnormi (così li ha definiti il Csm) e che i suoi i procedimenti – riporto cosa scrisse il 18 giugno 2008 il giudice Bruno Arcuri in una relazione del Consiglio giudiziario di Catanzaro – di grande impatto sociale sono quasi tutti abortiti con provvedimenti di archiviazione, sentenze di non doversi procedere, sentenze ampiamente assolutorie. Che a Salerno possano pensare che Why Not fosse un’inchiesta solida è ininfluente. La giurisdizione non era di Salerno e il Gip-Gup di Catanzaro ha dimostrato che l’inchiesta era costruita sul nulla». «Non mi interessa soffermarmi sulle sue qualità di magistrato – afferma Loiero – costellate da una serie numerosissima di insuccessi, come l’omessa indicazione dei reati e delle fonti di prova e il perseverare nell’adozione di provvedimenti immotivati, sebbene la sua azione concreta è quella di magistrato, ma non c’è neppure un cieco a non vedere che le inchieste di De Magistris contro di me sono state usate per delegittimarmi. Io non faccio campagna elettorale sulla pelle di De Magistris, anche perchè una parte di IdV si è dissociata e sta con me, piuttosto è stato De Magistris a costruirsi una carriera politica sulla pelle di tanti: di Prodi, di Mastella. E sulla mia». (ANSA). COM-SGH/FLC 03-MAR-10 20:46WHY NOT: LOIERO, DE MAGISTRIS NON PARLI DI QUESTIONE MORALE CATANZARO, 3 MAR – «Che un ex magistrato censurato dal Tribunale delle Toghe, il quale è stato trasferito ad altre funzioni e ad altra sede perchè non rispettava regole di particolare rilievo, che ha mostrato insufficienti diligenza, correttezza e rispetto della dignità delle persone, che è stato giudicato del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell’equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato, a svolgere quantomeno la funzione di pm, che uno così parli di questione morale è davvero sconveniente e inaccettabile». È la replica del presidente della Regione, Agazio Loiero, all’intervista su Repubblica dell’ex pm Luigi De Magistris che ha istruito il processo Why Not in cui lo stesso Loiero è stato assolto da ogni accusa. Nell’intervista stamattina su Repubblica, De Magistris ha sostenuto, tra l’altro, che Loiero «è un personaggio finito in molte inchieste. Non può proprio parlare di questione morale. Io l’ho indagato in altri procedimenti dove alla fine Loiero è stato assolto. Ma cosa si vuole: sulla collusione dei magistrati catanzaresi sono in corso decine di inchieste a Salerno». «De Magistris è patetico – sostiene Loiero – quando in una balbettante e impacciata intervista dice a me che non posso parlare di questione morale. E perchè mai? Io dico solo che lui è un bugiardo e che non si può atteggiare a vittima. È vero che sono finito in alcune inchieste e che sono stato inquisito da lui. Dimentica però, di dire che da me sfidato a trovare uno straccio di prova in una di queste inchieste ha preferito, pur essendo nel palazzo di giustizia, disertare l’aula non avendo nulla per sostenere le sue accuse da cui sono stato prosciolto su conforme richiesta del pm d’udienza». «Questo è l’uomo, questo è il magistrato – aggiunge Loiero – che continua senza vergogna e in maniera eversiva a sostenere che i magistrati di Catanzaro sono tutti collusi. Non gli passa per la mente, per l’albagia presuntuosa che lo sostiene, che invece le sue inchieste erano fatte di provvedimenti abnormi (così li ha definiti il Csm) e che i suoi i procedimenti – riporto cosa scrisse il 18 giugno 2008 il giudice Bruno Arcuri in una relazione del Consiglio giudiziario di Catanzaro – di grande impatto sociale sono quasi tutti abortiti con provvedimenti di archiviazione, sentenze di non doversi procedere, sentenze ampiamente assolutorie. Che a Salerno possano pensare che Why Not fosse un’inchiesta solida è ininfluente. La giurisdizione non era di Salerno e il Gip-Gup di Catanzaro ha dimostrato che l’inchiesta era costruita sul nulla». «Non mi interessa soffermarmi sulle sue qualità di magistrato – afferma Loiero – costellate da una serie numerosissima di insuccessi, come l’omessa indicazione dei reati e delle fonti di prova e il perseverare nell’adozione di provvedimenti immotivati, sebbene la sua azione concreta è quella di magistrato, ma non c’è neppure un cieco a non vedere che le inchieste di De Magistris contro di me sono state usate per delegittimarmi. Io non faccio campagna elettorale sulla pelle di De Magistris, anche perchè una parte di IdV si è dissociata e sta con me, piuttosto è stato De Magistris a costruirsi una carriera politica sulla pelle di tanti: di Prodi, di Mastella. E sulla mia»

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