X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

«Ho deciso di scrivere dopo l’ennesima delusione, vissuta dalla gente, in questi due anni di permanenza come Vescovo in questo territorio: delusi per l’accorpamento dell’Azienda sanitaria di Locri a quella di Reggio Calabria e delusi ancora per l’abolizione di alcuni treni a lunga percorrenza». Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, fa appello alle quattro più alte cariche dello Stato – il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Senato e Camera e il Premier – per chiedere attenzione e impegni concreti per la Locride. «All’indomani dell’omicidio Fortugno – afferma il presule – non sono mancate le analisi del territorio, la valutazione dei suoi problemi, le promesse e gli impegni: tutto puntualmente si ripete ogni anno nel rituale della celebrazione per commemorare la sua morte assurda. In questi anni, certamente, qualche intervento è stato fatto soprattutto nell’azione repressiva della delinquenza organizzata e siamo grati allo Stato che è stato presente con l’azione della Magistratura e delle forze di polizia. Ma ora stiamo assistendo ad un graduale depauperamento del territorio che rende difficile parlare di speranza, soprattutto ai giovani, e vanifica ogni esortazione ad avere fiducia nello Stato». Nella sua lettera, il vescovo di Locri Gerace mette in evidenza i «mali» che affliggono la Locride: la diminuzione delle occasioni di lavoro, lo spopolamento dei piccoli centri, le comunicazioni stradali «disastrose», la linea ferroviaria inadeguata, la riduzione delle scuole dell’obbligo e la cancellazione dei corsi universitari, il ridimensionamento dell’organico della Procura della Repubblica, il trasferimento di uffici periferici e tanto altro. «In questa situazione – prosegue – come può essere chiesto a noi uomini di Chiesa e a tutte le istituzioni educative di esortare la gente, i giovani soprattutto, ad avere fiducia nello Stato?»

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE