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Una coppia di Reggio Calabria, Giuseppe Gullì e Valentina Cordì, in partenza dall’aeroporto di Fiumicino per Washington con un volo della United (UA 967), è stata la prima a sottoporsi al controllo del tanto discusso body scannert. Il controllo di sicurezza attraverso l’utilizzo del body scanner, che per ora resta facoltativo, ha visto i due offrirsi su base volontaria. La fase sperimentale del nuovo macchinario, che è montato al Terminal 5 dedicato ai cosiddetti voli sensibili, durerà circa sei settimane e interesserà i passeggeri diretti in Usa con le compagnie aeree americane e in Israele con la El Al.
A spingere la coppia, che a quanto pare non si è lasciata condizionare dalle polemiche che hanno preceduto la sperimemtazione, la convinzione della necessità di controlli supplettivi in un momento in cui sul terrorismo non è ancora possibile abbassare la guardia.
«Con i tempi che corrono penso che vada a vantaggio della sicurezza di tutti – ha detto Giuseppe Gullì – Da quello che ho capito leggendo i giornali e vedendo il telegiornale, il body scanner, non emettendo onde nocive, non è dannoso per la salute».
Dello stesso parere anche un deputato che, tra i primi passeggeri passati oggi a Fiumicino attraverso il body scanner ha ddetto – «penso che sia utile per la tranquillità dei passeggeri e della sicurezza – ha riferito Amato Berardi, deputato eletto nel nord e centro America – Viaggio ogni settimana e sono favorevole. Penso inoltre che questo tipo di controlli non vada contro la privacy della persona. Anche per quanto riguarda la salute non ci sono rischi». Il body scanner si aggiunge al momento ai doppi controlli già in vigore dallo scorso dicembre, il metal detector al check-in e il body check al gate. Nella prima giornata dell’avvio della sperimentazione dal Terminal 5 partiranno oggi 5 voli per gli Usa che coinvolgeranno circa mille passeggeri, tra questi la coppia reggina che ha tenuto a battesimo il macchinario.

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