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di ROSSELLA MONTEMURRO
HANNO sfidato i controlli di poliziotti e carabinieri consegnando una dose di eroina ad un trentacinquenne finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Scacco alle regine”.
Gli agenti della IV sezione Antidroga della Squadra Mobile coordinati dall’ispettore Michele Giampetruzzi sono rimasti colpiti dalla sfrontatezza con cui Domenico Angelino, di 26 anni, Eustachio Mancini, di 24 e il trentacinquenne Liborio Finamore riuscirono a portare lo scorso 27 gennaio la sostanza stupefacente a casa del ragazzo che, dopo averne fatto uso, fu ricoverato, in pericolo di vita, in terapia intensiva coronarica, in ospedale, per due giorni.
I tre sono accusati di concorso in spaccio continuato e lesioni; Angelino è accusato anche di detenzione di sette dosi di eroina, trovate dai poliziotti nella sua casa, al momento dell’arresto. Il trentacinquenne risponde di violazione dei domiciliari. Per Angelino e Mancini sono scattate le manette, per Finamore invece sono stati disposti i domiciliari.
I dettagli dell’operazione “Terno Secco” sono stati illustrati ieri mattina dal capo della Squadra Mobile Nicola Fucarino, dall’ispettore Giampetruzzi e dal sovrintendente Antonio Grande.
«La vittima, un tossicodipendente, dopo sette giorni di arresti domiciliari, ha avuto bisogno di eroina. – ha affermato Fucarino – Nonostante nella sua abitazione si alternassero, per i controlli consueti, polizia e carabinieri, il ragazzo si mette d’accordo con uno dei tre arrestati che lo raggiunge, si fa commissionare l’acquisto della dose e telefona ad una seconda persona. Quest’ultima, insieme ad un’altra, ha portato la dose al trentacinquenne».
Il ragazzo, assunta la droga, si sente male. Intervengono i sanitari del 118, ha un blocco renale, perde conoscenza ed entra in coma: secondo i medici, è vivo per miracolo.
Le indagini svolte immediatamente hanno consentito che per la terza volta (da qui il nome dato all’operazione, “Terno Secco”) si chiarisse una overdose. Tre anni fa, infatti, sempre gli agenti della Mobile arrestarono ad Andria i due spacciatori che fornirono una dose letale di cocaina a Massimo Antezza, ventisettenne materano morto nell’ottobre del 2006. In manette è finito anche il pusher che due anni fa cedette al trentunenne F. C. una dose di eroina tagliata male.
«Questa volta, – ha aggiunto Fucarino – partendo dalle testimonianze di alcune persone che hanno notato i movimenti nei pressi dell’abitazione della vittima e sulla base dei riscontri dei tabulati telefonici, è stato possibile stringere il cerchio sui tre che, messi alle strette, hanno in parte confessato.
A casa di Domenico Angelino abbiamo trovato la stessa eroina già confezionata in sette dosi pronte per lo spaccio.
Probabilmente si tratta di sostanza tagliata male ma su questo sono in corso verifiche da parte di un consulente tecnico. Tra l’altro, un tossicodipendente quando attraversa un periodo di astinenza, ha una modalità di assunzione particolarmente rapida».
Andria e Toritto, secondo gli inquirenti, il mercato di approvvigionamento dell’eroina.
«Con l’operazione “Scacco alle regine” (lo scorso 20 gennaio sono state eseguite 32 ordinanze di custodia cautelare, di cui 18 in carcere e 1e ai domiciliari a carico di altrettanti spacciatori, ndr) il territorio è stato ripulito dai pusher. – ha concluso il dirigente della Mobile – E’ normale che si siano create ampie sacche nel quale altri si sono improvvisati. I tre arrestati, che abbiamo tenuto sotto controllo nel corso delle indagini per “Scacco alle regine”, non sono del tutto nuovi nel mondo dello spaccio ma non sono particolarmente attivi».
Gli arresti sono stati ordinati dal gip, Rosa Bia, su richiesta del pm, Valeria Farina Valaori.

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