X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

POTENZA – «Prima o poi bisogna tornare a casa, ma Potenza la porterò per sempre ne cuore». Quando lo dice gli girano le lacrime negli occhi. Henry John Woodcock ieri era a Potenza. «Solo per un saluto», dice ai cronisti davanti al bar del palazzo di giustizia.
Mezzora dal capo della procura Giovanni Colangelo. Qualche minuto dai colleghi con cui ha condiviso gli ultimi mesi prima di partire per Napoli. Poi in Corte d’appello dagli ex gip Rocco Pavese e Alberto Iannuzzi. Un saluto veloce dal gip Gerardina Romaniello. E un caffè al bar con il pm antimafia Francesco Basentini e con il presidente del collegio penale Candida De Angelis.
Maglioncino azzurro, jeans, sigaro tra le dita. E’ il Woodcock di sempre. Sorride, scherza. Nel corridoio incrocia anche, ironia della sorte, l’ex senatore pugliese Rocco Loreto, accusato di calunnia e violenza privata nei confronti di un magistrato della procura di Taranto. E’ stato il primo arresto “eccellente” del pm anglonapoletano. Ieri era a Potenza per una delle udienze del dibattimento. Woodcock era fermo al centro del corridoio, intento a parlare con la collega Annafranca Ventricelli. L’ex senatore gli passa proprio accanto ed entra in aula, hanno appena chiamato la sua udienza. Il pm, invece, lascia il palazzo di giustizia. E a chi gli chiede se tornerà a Potenza risponde: «Chissà».
f. a.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE