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16 minuti per la lettura

di Andrea Di Consoli
Da qualche settimana sto portando avanti un faticoso e complicato carteggio telematico con Danilo Restivo. Danilo Restivo si è finalmente dichiarato. Come avevamo sospettato sin dall’inizio, l’email lecosechenonvidicono@hotmail.co.uk appartiene a lui. Ho anche dialogato con lui su Messenger, e Danilo ha cercato in tutti i modi di mostrarsi via web-cam (per farsi identificare da me), ma non ci siamo riusciti per motivi tecnici. Ecco però integralmente l’email dove si dichiara per la prima volta: “Sono il signor Danilo Restivo. Per piacere contatti da domani il mio avvocato Mario Marinelli. Sarà il mio avvocato adesso a decidere determinate cose. Abbiamo documenti alla mano. C’è da dire una cosa. A me serve sapere esattamente dalla Federica Sciarelli chi esattamente ha dato a lei il registro Nacro. Io voglio sapere dalla bocca sua il nome di chi gli ha dato il registro Nacro. Dopo che lei e i suoi collaboratori riuscirete a fargli dire il nome, io mi riservo il diritto di decidere di darle un’intervista in cui le rivelerò informazioni inedite e che faranno scoppiare uno scandalo”. Ancora accuse a Gildo Claps Poi, subito dopo, Danilo mi ha scritto un’altra email: “Mi sono dimenticato riguardo il signor Claps. Contatti la redazione del Daily echo e chieda se nel 2004 il signor Gildo Claps e moglie insieme al giornalista di Chi l’ha visto? Francesco De Chiara sono stati nella loro redazione. E si faccia mandare tutti gli articoli da settembre a dicembre 2004 con questi tre personaggi. Contatti Andy Martin”. Danilo decide di sospendere la cura di tiroxina da cui dipende la sua vita Più volte, nelle mie email di risposta, ho provato a far capire a Danilo Restivo che il problema per tutti noi non è Gildo Claps, ma la scomparsa di Elisa, e che a me interessa solo quello. Per tutta risposta mi ha scritto quanto segue (e mi ha allegato articoli scannerizzati del Daily echo): “Guardi un po’, sorpresa. Il signor Gildo Claps sostiene di non essere mai venuto a casa mia. E io sono un pazzo. Guardi cosa ho trovato qui, glielo allego. E’ un articolo del 4 settembre 2004. Allora signor Gildo Claps lei ha fatto stalking a me e alla mia famiglia. Io ho vissuto nel terrore più assoluto. Per colpa sua. Io per colpa sua ho paura anche di uscire di casa. Le mie abitudini, il mio essere libero nella vita lei me lo ha distrutto. Lei e’ andato a dichiarare a Andy Martin che io Danilo Restivo sono mafioso perché siciliano e perché del caso Claps si occupa l’antimafia di Salerno. Lei ha diffamato a mezzo stampa e a mezzo internet me e la mi famiglia. Lei ha violato i miei diritti. Lei ha violato i diritti dell’uomo sanciti dall’Unione europea. Per quanto riguarda il caso Claps io ho già risposto nelle sedi opportune e cioè in tribunale. Io non le devo dare spiegazioni. Lei sta facendo abuso. Lei ha fatto stalking e io la denuncio pubblicamente perché non mi fa più paura. Nel 1997 io ero a Torino. Mi sono ammalato del morbo di Basedow che colpisce la tiroide. Io nel 2001 ho avuto una operazione al San Carlo di Potenza. Mi è stata tolta la tiroide. La tiroxina è un ormone fondamentale alla vita umana. Io sopravvivo con 175 mg di tiroxina al giorno. Senza questa tiroxina io muoio. Visto e considerato che vivere senza avere diritti è come essere morti (visto e considerato che dal 1993 a pochi anni fa le mie denuncie sono state archiviate in continuazione) da oggi io faccio sciopero della tiroxina fino a quando la Procura della repubblica di Salerno non arresta il signor Gildo Claps per stalking e diffamazione continuata e aggravata a mezzo stampa e internet. Un’altra cosa. Smetterò il mio sciopero quando un rappresentante dell’Unione europea e un avvocato dell’Unione europea verranno a bussare alla mia porta, fin quando non verrà tolto l’osmon warning nei miei riguardi e fin quando i responsabili di Chi l’ha visto? non vengono arrestati per falsificazione di prove (il registro Nacro). Il motivo per cui vi accuso lo vediamo più avanti”. A quel punto ho di nuovo chiesto a Danilo di darmi conferma sulla sua identità, e sulle sue intenzioni di sospendere la cura di tiroxina. Mi ha risposto così: “Non è sciopero della fame è sciopero dei medicinali salva vita. Sì, sono Danilo Restivo e posso anche fare una video conferenza via hotmail per identificazione video vocale”. Poi, subito dopo, mi ha scritto un’altra email: “Può pubblicare queste cose. Ha il mio consenso. Ho aperto Windows live Messenger per un riconoscimento video vocale. L’ho aggiunta con il suo indirizzo e-mail. Firmato Danilo Restivo”. Un dialogo mancato A quel punto vado su Messenger e provo a dialogare con lui. Ma tre volte esce dalla chat non appena gli faccio delle domande su Elisa. Poi, però, ogni volta, ritorna. Ecco l’ultima mia registrazione della finestra di dialogo: andrea di c. scrive: ci sei? le cose scrive: le cose che avevo da dire sul caso claps le ho dette in tribunale nel 1994 e ci sono documenti in tribunale andrea di c. scrive: lo so, lo so le cose scrive: non ho da dire null’altro, devo chiudere adesso le cose scrive: arrivederci andrea di c. scrive: aspetta andrea di c. scrive: “voglio solo dirti.”. Dopo l’uscita dalla chat, scrivo una email a Danilo dove gli ribadisco che il problema non è il rapporto tra lui e Gildo Claps, e che ho il sospetto che accanirsi su Gildo sia solo un modo per agitare le acque. Gli chiedo di nuovo una presa di posizione su Elisa, su quel 12 settembre 1993. Per tutta risposta mi manda una lunga relazione dell’avvocato Antonio Zecca, arcinota perché pubblicata da tempo sul web (“https://www.studiolegalezecca.it). Subito dopo mi scrive un’email, dove torna a insistere su Gildo Claps: “Sono carte processuali che Gildo Claps conosce benissimo. Io non ho nulla da dire. Se mai vorrei chiederle delle cortesie. Potrebbe far pubblicare nel giornale delle domande che io voglio fare davanti a tutti a Gildo Claps?” Di nuovo accuse a Gildo Claps Gli rispondo con fastidio che i giornali sono luoghi dove tutte le notizie e tutte le domande devono trovare spazio, ma gli ribadisco pure per l’ennesima volta che la sua rabbia nei confronti di Gildo Claps è un problema secondario. Quello che interessa a tutti noi è la verità su Elisa. Ecco cosa mi risponde: “Faccio una piccola premessa e poi faccio una domanda a Gildo Claps. A fine 2007 BBC ONE (il primo canale della BBC) trasmetteva un servizio su Elisa Claps dove in inglese si diceva che vi era stata l’apertura di nuove indagini. Nel servizio si vedeva la famiglia Claps seduta in una tavola a festeggiare con champagne. Due giorni dopo la messa in onda del servizio si è presentato un rappresentante per conto della BBC per chiedermi di rilasciare un’intervista. Io ho rifiutato. Il giorno dopo si è presentato alla porta lo stesso agente. Questa persona ha detto (lo traduco in italiano): “Noi le offriamo 20 mila sterline in cambio di un’intervista alla BBC”. Allorché io ho chiesto testualmente: “Voi quanto avete offerto alla famiglia Claps?” La risposta e’ stata: “La stessa cifra”. Io non ho accettato soldi, né ho rilasciato interviste alla BBC, e questo la polizia inglese e quella italiana lo potrà vedere facendo eventualmente le opportune verifiche finanziarie. Io non voglio accusarla di nulla. Le faccio questa domanda: ha mai ricevuto soldi dalla BBC, dal Daily Echo e da qualunque tipo di giornale estero? Siccome non mi fido della sua risposta, magari se la Procura della Repubblica di Salerno per trasparenza fa un accertamento fiscale dal 2004 a oggi, per vedere se ci sono assegni e quant’altro da parte di testate giornalistiche a lei, e delle sue attività commerciali (la scuola di inglese magari, o l’associazione Penelope) o a dei prestanomi magari sa, io dormirei più tranquillo senza il dubbio che dietro le sue diffamazioni non ci sia del business. E magari lei ha pilotato le indagini della polizia per business (sa il ritratto di Elisa oggi che l’ex questore di Potenza adesso trasferito a Messina ha fatto fare e che lei ha fatto togliere non si sa mai). Non voglio fare diffamazione, non le vorrei togliere il mestiere di diffamatore merceologico. Se gentilmente ci togliete questo dubbio dormo più tranquillo. Per la cronaca, oggi e’ il secondo giorno senza la mia dose di tiroxina (medicinale salvavita)”. Gli scrivo che non sono soddisfatto della sua impostazione, che le sue accuse a Gildo, vere o false che siano, non sono determinanti per capire il perché della scomparsa di Elisa. Mi scrive così: “Io spero solo che si trovi la verità e sono solidale con il dolore della famiglia Claps. Vorrei la verità anche io. Ho molto rispetto per il caso Claps”. Continua lo sciopero della tiroxina L’altroieri mi ha scritto che è arrivato al terzo giorno di sospensione della tiroxina: “Sto al terzo giorno senza pillole e ho leggeri crampi ai muscoli con gonfiore sotto gli occhi signor Di Consoli. Ho pensato sarebbe bene anche che il giornale consulti un endocrinologo e pubblichi eventualmente gli effetti dovuti all’assenza di tiroxina nel corpo umano. I medici di qui mi hanno detto che posso arrivare al coma irreversibile”. La versione di Danilo sull’omicidio Barnett La seguente email è la più interessante, perché ci fornisce, al di là delle accuse alla trasmissione Chi l’ha visto?, la lettura di Danilo Restivo sulla morte di Heather Barnett nel 2002 a Bournemouth: “Il mio silenzio e’ stato male interpretato. Io ciò che avevo da dire l’ho detto in tribunale. Non ho parlato non perché so e nascondo, ma perché ho la dignità di rispettare nel silenzio il dolore della famiglia Claps. Io in 16 anni potevo benissimo rilasciare un’intervista, che sarebbe stata strumentalizzata, cosi come è avvenuto con la trasmissione di Chi l’ha visto? che ha preso tutta l’intera intervista e ha fatto taglia e cuci di quello che ho detto. Nel corso del processo del 1995 fu presentata la cassetta della mia intervista a Chi l’ha visto? Oggi dubito che quella intervista sia stata fornita in modo integrale e penso che sia stata manomessa. Ciò che mi fa riflettere è quello che nel sito di ByoBlu.com la signora Stefania Pace dichiara a Claudio Messora su Chi l’ha visto? perchè è successo anche a me. Il 12 Novembre 2002 io ero a Nacro. Di ritorno da Nacro nel pomeriggio io e mia moglie (all’epoca ancora non eravamo sposati) abbiamo sentito i bambini della Barnett gridare per strada e piangere e chiedere aiuto a mia moglie. Abbiamo soccorso i bambini e atteso l’arrivo della polizia. La polizia inglese nella sera del 12 novembre del 2002 ci ha portati alla Stazione di polizia di Bournemouth per prendere le testimonianze. Io ho dichiarato di essere stato a Nacro quel giorno. Nei giorni successivi alcuni poliziotti inglesi si sono presentati a Nacro per controllare. Nei mesi successivi penso a Dicembre, il registro con apposta la mia firma nel giorno 12 Novembre 2002 venne sequestrato e venne perquisita l’intera sede di Nacro alla ricerca di eventuali copie e fotocopie del registro per essere a loro volta sequestrate. Questo registro fu messo sotto sequestro e custodito nella cassaforte della polizia di Bournemouth. Nessuno ci può accedere. Phill James all’epoca era il diretto responsabile. Tra il 2004 e il 2005 la redazione di Chi l’ha visto? pubblica sia in televisione che sul sito internet (oggi non c’è più ma conserviamo copia e ne conserva copia anche la Polizia di Bournemouth) il registro Nacro con la pagina del 12 Novembre 2002 con il mio nome cognome orario di entrata e di uscita e firma. Phill James ha dichiarato a casa nostra alla presenza mia e di mia moglie e alla presenza di un altro poliziotto che stava collaborando con la Polizia della trasmissione di Chi l’ha visto? Crimewatch è una trasmissione televisiva fatta da poliziotti di Schotland Yard. I presentatori televisivi sono anch’essi poliziotti o comunque lavorano a strettissimo contatto con la polizia per trattare i casi criminali qui Inghilterra. In studio non c’è il pubblico, ci sono detective di alto grado che lanciano gli appelli e che raccolgono direttamente le testimonianze telefoniche. Chi l’ha visto? è una testata giornalistica fatta da giornalisti non da poliziotti. Se la polizia inglese aveva in custodia il registro Nacro del 12 Novembre 2002 con tutte le copie annesse, come cazzo fa la trasmissione di Chi l’ha visto? ad avere pubblicato quel registro? Allora siccome sull’orario di entrata c’e’ una cancellazione, e quel registro e’ stato in mano alla… segue alla pagina successiva precedente trasmissione di Chi l’ha visto? qui c’e’ una manomissione del registro da parte di alcuni giornalisti. La prova diventa automaticamente nulla nella corte inglese. Io per questo sono stato arrestato. Noi abbiamo protestato attraverso la Watson (che e’ l’avvocato che ci rappresenta) contro la polizia inglese. Non abbiamo mai ricevuto risposta. Però stranamente Phill James dopo la lettera di protesta è stato messo in pensione. Chi vi ha dato copia del registro Nacro? Chi ha violato la legge? E’ letteralmente impossibile che Nacro abbia rilasciato copia del registro perché non ne è in possesso dal 2002. Se la Sciarelli dichiara che gli è stato dato dal collegio dichiara il falso. L’unico modo per accedere al registro è farsi passare per poliziotti, prendere per il culo Phill James che era il responsabile delle indagini e delle prove sequestrate e custodite nella cassaforte della Polizia a Bournemouth. La prova della mia presenza a Nacro è completamente ed automaticamente nulla ai fini processuali. La trasmissione Chi l’ha visto? ha annullato una prova della difesa. E’ possibile che la cancellazione sul registro sia stata apposta dagli stessi giornalisti di Chi l’ha visto? Quindi chiedo che la Procura della repubblica di Salerno incominci ad arrestare i giornalisti di Chi l’ha visto? per falsificazione di prove. C’e’ di mezzo un omicidio di cui io sono innocente”. Su Don Marcello Cozzi.E su Maurizio Restivo Ieri mi è arrivata questa email, dove Danilo parla ampiamente e violentemente di Don Marcello Cozzi: “Don Marcello Cozzi non pensi che lei non abbia le stesse responsabilità di Chi l’ha visto? Lei ha molte responsabilità. Io per colpa sua e di Cappiello sono stato arrestato nel 2006 dalla polizia di Bournemouth nel Dorset. Io sono innocente, lei è responsabile del mio arresto nel 2006. Le accuse che mi ha mosso la polizia del Dorset erano solo una scusa per interrogarmi. Nel 2006 la polizia inglese mi ha arrestato in collaborazione con la DIA e con l’Interpool. Io per colpa sua ho perso il lavoro. Sono stato licenziato da un laboratorio odontotecnico per colpa della sua strafottenza. Lei ha dei rancori personali con la mia famiglia perché ha chiesto a mio padre una raccomandazione per far lavorare suo fratello all’archivio di stato nei beni culturali di Potenza e di Roma. Mio padre si e’ rifiutato. Mio padre e’ una persona onesta. E’ diventato direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza con le sue forze, vincendo un concorso dei beni culturali nel 1979. Nessuno gli ha dato la raccomandazione. La mia famiglia non ha nulla a che fare con l’ex ministro Restivo. Sono due famiglie distinte e separate. E non sono nemmeno imparentate fra loro. Mio padre ci ha insegnato a me e a mia sorella a essere onesti, a lavorare e a farcela con le nostre forze senza il suo aiuto. Senza raccomandazione da parte di nessuno per non dire grazie a nessuno. Mio padre si e’ sempre opposto alla mentalità potentina della raccomandazione per un posto di lavoro. Mio padre si chiama Maurizio Restivo e sono fiero di essere suo figlio. Sono fiero che mi ha insegnato insieme a mia madre i giusti valori della vita. Il rispetto della persona. Il rispetto per la legge. Mio padre non ha mai fatto parte della massoneria. Mio padre ha costruito con la sua forza e intelligenza la biblioteca nazionale. Ha creato posti di lavoro. Forse dovrebbe leggere il libro “La biblioteca Nazionale di Potenza” che ha scritto mio padre. Lei e’ responsabile della diffamazione da parte di Cappiello nei confronti di un uomo onesto come mio padre. Lei si deve vergognare. Lei e’ un prete non e’ uno qualunque”. Poi Danilo commenta l’articolo di Don Marcello Cozzi uscito qualche giorno fa su il “Quotidiano”, dove il prete antimafia auspicava che qualche “uomo d’onore” iniziasse finalmente a parlare: “Ma lei che vuole fare vuole strumentalizzare altri mafiosi per farmi arrestare? Io sporgo denuncia alla Procura della repubblica di Roma contro la sua strumentalizzazione per il caso Claps e la mafia. Io chiedo che il Vaticano prenda provvedimenti o che la trasferisca fuori dalla Basilicata in un posto sperduto dove non fa danni o che la buttino fuori dal sacerdozio. Lei ha rovinato la carriera di un magistrato antimafia Felicia Genovese, di suo marito Cannizzaro, di mio padre e mio. Io fin quando il Vaticano non prende provvedimenti contro Don Marcello Cozzi io non finisco lo sciopero dei medicinali salvavita. Io a causa di Cappiello nel 1997 ho provato a suicidarmi (mi sono tagliato con una lametta i polsi destra e sinistra) si renda conto che sono innocente, cazzo. Per non parlare dei soldi che ha fatto per organizzare dibattiti per conto del Cestrim, Libera e Penelope contro il caso Claps in cui pubblicamente lei accusava me e la mia famiglia di aver fatto determinate cose. Organizzare dibattiti costa, costa far venire giudici in trasferta a parlare di mafia. Quanto ha guadagnato in soldi per diffamarmi? E poi lei sarebbe un prete? Un paio di anni fa lei malediceva la persona che non parlava. Io fino a quel momento ero cristiano. Non ho mai conosciuto un prete cattolico che maledice. Dio non ha mai maledetto, nella Bibbia Dio ha sempre benedetto. Io mi vergogno di essere cristiano e sono diventato ateo. Lei dovrebbe essere cacciato fuori dalla Chiesa a calci in culo” Conclusioni Abbiamo deciso di pubblicare le email senza censurare né i contenuti né il linguaggio di Danilo. Crediamo che anche il principale indiziato di un processo debba avere la libertà di fare liberamente (e in pubblico) le sue valutazioni. Non appena arriveranno altre email, le pubblicheremo sul “Quotidiano”. Ma soltanto alla fine di questo carteggio azzarderemo un’interpretazione e una valutazione complessiva su questo disperato e rabbioso “ritorno” di Danilo Restivo. Una cosa è certa: il fatto che Danilo Restivo abbia deciso di parlare è il chiaro segno che a sedici anni di distanza il “caso Claps” è giunto a un punto cruciale. La preghiera che gli rivolgiamo, intanto, è di dire tutto quello che sa sulla scomparsa di Elisa. La sua sospensione della tiroxina è un chiaro segno di malessere e di disperazione. Danilo, secondo me, ha un solo modo per gestire l’angoscia che lo attanaglia: parlare, dire tutto quello che sa, liberarsi dei suoi fantasmi. Sono sicuro che siamo a una svolta. Speriamo bene.

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