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«E’ come se Elisa fosse morta di nuovo il 17 marzo»: ogni sillaba di questa frase, pronunciata da Gildo Claps in un’intervista rilasciata ieri al Tg5, dovrebbe provocare un moto di grande vergogna nei responsabili di quello che lo stesso Gildo definisce «una messa in scena».
Il familiare della ragazza scomparsa il 12 settembre del 1993, e il cui corpo è stato ritrovato (ufficialmente, per ora) il 17 marzo scorso non usa giri di parole.
Riferendosi alla possibilità che il corpo di Elisa sia stato ritrovato a gennaio da don Vagno, viceparroco della chiesa della Santissima Trinità di Potenza e non il 17 marzo da alcuni operai che stavano facendo dei lavori nel sottotetto della canonica, Gildo ha aggiunto che «questo è l’ultimo scempio, l’ultima vergogna alla memoria di Elisa. Se, come sembra confermato da fonti investigative, fosse vero, vorrebbe dire che il ritrovamento di mercoledì 17 marzo era una messa in scena: è come se Elisa fosse morta di nuovo quel 17 marzo».
Ma Gildo, al microfono del Tg3, va oltre: ricorda di essere stato alla Trinità nel pomeriggio di quella domenica del ‘93, dopo aver ascoltato Danilo Restivo che gli aveva detto di averla incontrata lì, e di aver provato a salire, dall’altare, verso i piani alti. Ma qualcuno gli aveva detto: le chiavi le ha solo il parroco e non è possibile averle.
Gildo Claps ha affrontato, sul Tg5, anche un altro versante della vicenda: Danilo Restivo: «Dovrebbe fare la cosa più sensata di questo mondo: rientrare spontaneamente in Italia, consegnarsi alle autorità italiane e cominciare a spiegare quella lontana giornata del 12 settembre 1993».
Da alcuni anni Restivo è un cittadino inglese, residente a Bournemouth, nel Dorset. Dal 2004, Restivo, che ora ha 38 anni, è l’unico sospettato dell’omicidio di Heather Barnett, una sarta di 48 anni, barbaramente trucidata il 12 novembre 2002 nella sua abitazione, che si trova a pochi metri da quella dell’uomo potentino.
«Noi da quel 12 settembre 1993, senza alcuna difficoltà – ha proseguito il fratello della ragazza di cui si erano perse le tracce quando aveva 16 anni – abbiamo sempre indicato Danilo Restivo come principale sospettato rispetto alla scomparsa di Elisa».
«Dall’ultimo sopralluogo e dai rilievi che sono in corso all’Istituto di medicina legale di Bari – ha aggiunto – ci aspettiamo la verità». «Speriamo – ha concluso – che Elisa ci possa ancora raccontare e dire qualcosa di quella maledetta giornata e ci possa indicare l’assassino o gli assassini che quel giorno le hanno strappato la vita».
Si è saputo ieri che la procura di Salerno è pronta a una rogatoria internazionale per interrogare Restivo in Inghilterra.

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