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Il nucleo di polizia tributaria di Vibo Valentia ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale del capoluogo, riguardante somme di denaro e beni di un’azienda di Pizzo Calabro (Vv) che svolge l’attività di fabbricazione e messa in opera di strutture metalliche, beneficiaria di un contributo ex legge 488/92 di circa 400.000 euro, di cui 100.000 già erogati. Il provvedimento, secondo quanto reso noto, è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalle fiamme gialle vibonesi, nei confronti della stessa impresa che avrebbe indebitamente percepito finanziamenti pubblici, ponendo in essere artifici e raggiri mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse da alcune ditte compiacenti nonchè mediante la produzione al competente dicastero di atti falsi (dichiarazioni liberatorie del fornitore e dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà).
L’attività investigativa avrebbe consentito di rilevare la presenza di flussi finanziari fittizi per un ammontare di circa 2 milioni di euro, finalizzati a dimostrare la disponibilità sui conti correnti societari (apporto di capitale proprio), condizione necessaria per poter beneficiare di tali provvidenze pubbliche. La rilevanza degli elementi probatori raccolti ha permesso all’autorità giudiziaria inquirente di chiedere ed ottenere dal Gipa l’emissione del decreto per una somma pari ad euro 99.975, corrispondente al profitto del reato consumato. Nello specifico sono stati sottoposti a sequestro preventivo somme di denaro depositate su conti correnti intestati sia alla società che agli indagati per un importo pari a 97.000 euro, nonchè beni strumentali per la restante parte. Il sequestro – si fa rilevare – è stato comunque disposto con modalità tali da salvaguardare l’operatività dell’impresa e la prosecuzione dell’attività aziendale.

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