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E’ suggestivo l’itinerario tra i riti della settimana santa che si svolgono in Calabria. Particolarmente intensi sono quelli che si svolgono nel triduo pasquale che ripropongono il calvario e la morte di Cristo.
A Cassano Ionio (Cosenza), il venerdì santo è dedicato alla Processione dei misteri che prende il via alle nove di mattina per concludersi alle sette del mattino seguente. Figura centrale dell’Imitatio Christi è la disciplina. Qui il fedele, dovutamente nascosto da un cappuccio, si percuote con flagelli di ferro battuto a cinque lingue.
In alcuni centri albanesi come San Demetrio Corone, Vaccarizzo Albanese, San Cosmo e San Giorgio, la notte di sabato i fedeli perpetuano il rito dell’acqua muta. Qualche ora prima della mezzanotte si recano in silenzio presso una fontana fuori del centro abitato; giunti lì, dopo aver sorseggiato l’acqua, ritornano in paese tra gli echi di “Cristo è risorto”.
A San Demetrio Corone, in un luogo stabilito, si da fuoco al tradizionale falò di Pasqua simbolo di purificazone di ogni paccato e colpe.
Famosa è la processione dei “vattienti” (in foto) a Nocera Terinese (Cz). Il rito ha inizio la sera del venerdì santo ma poi ha il suo culmine la mattina del sabato. Mentre si svolge la processione con la statua della Madonna dell’Addolorata, per le vie del Paese si aggirano i Vattienti, si battono con un pezzo di sughero (cardo), nel quale sono collocati 13 pezzettini di vetro che fuoriescono di pochi millimetri. Ognuno di loro è allacciato con una cordicella all’Ecce-Homo (un compagno), con alla vita un panno rosso che scende fino alle caviglie. Con gli strumenti penitenziali, detti la rosa e il cardò, i Vattienti si percuotono, con movimenti ritmici, le cosce e i polpacci e poi passano la rosa bagnata del loro sangue sul petto dell’Ecce-Homo. Girando per le strade versano il loro sangue ai piedi della statua della Vergine.
A Catanzaro, il venerdì Santo, si svolge la processione della Naca (o del Cristo morto). Inizia nel pomeriggio, partendo dal sagrato di una delle chiese del centro storico cittadino, sedi di una confraternita. Vi partecipano i componenti delle quattro confraternite, preceduti dai rispettivi gonfaloni, che, vestiti dei loro abiti processionali, sfilano preceduti da suonatori di trombe e tamburo. Seguono poi i portatori di croce, gli Ordini Religiosi, gruppi ed associazioni varie e il clero con il Vescovo che precede la statua del Cristo morto, adagiata sulla cosiddetta Naca, ornata di damasco raso e seta, di fiori, luci ed angioletti di cartapesta ognuno dei quali porta i simboli della Passione: il calice, i chiodi ed il martello. La ‘Nacà viene portata a spalla con un incedere leggermente dondolante, dai rappresentati delle corporazioni dei mestieri. Segue la Madonna Addolorata, vestita con un abito nero e rappresentata con un cuore trafitto da sette spade: i sette dolori della Vergine e Madre di Cristo.
Proprio in questi giorni, si prepara uno dei dolci tipici della festività di Pasqua la “Cuzzupa”, che in realtà è nella tradizione di quasi tutta la Calabria. Le Cuzzupe sono fatte con pasta di pane la quale, modellata in diverse forme, veniva decorata con uova sode. Sulle forme ottenute (cuore, trecce, ecc.) si dispone un certo numero di uova (uno o più) che costituiscono il decoro di questo dolce.
A Mesoraca, provincia di Crotone, ricca di emozioni è la processione del Cristo morto che avviene il venerdì Santo. Dopo un’asta pubblica della statua di Gesù, degli arredi ed addobbi processionali, seguita dall’assegnazione della croce penitenziale, ad un devoto che si impegna a trasportarla, la processione si snoda attraverso il paese sostando nelle chiese principali dove si rende visita ai sepolcri allestiti in precedenza. Di particolare suggestione sono i suoni emanati da strumenti pasquali come la troccola, la raganella e la trombetta. A Vibo Valentia fra le processioni religiose che si svolgono durante la settimana santa le più suggestive sono la Desolata e l’Affrontata. La prima si svolge la notte del venerdì santo e vede portare in giro per le strade della città la statua della Madonna, alla ricerca della tomba del figlio.
La seconda processione si svolge la domenica di Pasqua a mezzogiorno ed è l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna, tramite la mediazione di San Giovanni. A Caulonia (Reggio Calabria), la sera del venerdì Santo si tiene la “Chiamata”, mentre a Bagnara (Rc), l’appuntamento è con il rito secolare della “Affruntata”.
A Mammola (Rc), la processione del venerdì santo è molto suggestiva e toccante. Durante il pomeriggio tutti i fedeli del paese seguono la processione della Madonna Addolorata e del Cristo morto portati dalle confraternite, lungo la strada in salita che porta al Monte Calvario, posizionato sulla parte più alta del Paese.
Particolarmente suggestive sono anche le manifestazioni della settimana Santa a Stilo (Reggio Calabria). Le iniziative si svolgono in un affascinante scenario del centro storico ed hanno una forte impronta catalana. Un ruolo centrale hanno i “fratelli” (confraternita dell’Immacolata e di San Pietro), che da 400 anni organizzano le sacre rappresentazioni della Passione. La Settimana Santa stilese è un susseguirsi di cerimonie liturgiche al chiuso delle chiese o all’aperto sui sagrati e di processioni nella suggestiva oscurità della sera e della notte per le piccole vie del centro storico del paese. Si rinnova anche quest’anno il dono, a tutte le diocesi italiane, da parte della Chiesa di Locri-Gerace di una boccetta con l’essenza del prodotto tipico della provincia di Reggio Calabria. Le 225 boccette con l’estratto di bergamotto offerto dal Consorzio dei produttori, inviate alle 225 diocesi italiane, sono accompagnate da una lettera del vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini: “Possa essere segno di rafforzamento della comunione delle nostre Chiese di Calabria, con quelle di tutta Italia”.

144978Visita la Photogallery dei Vattienti di Nocera Terinese (Cz)

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