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La Poggioverde Crotone si aggiudica la Coppa Calabria. Nelle final-four di Coppa Calabria femminile disputate a Filadelfia (Vibo Valentia) beffate le due antagoniste principali candidate al successo finale, Bisignano e Cav Gallico,da un Crotone sorprendente guidato dal tecnico Piero Asteriti, un vero stratega in questo torneo.
Sul piano tecnico la partita più difficile da vincere per capitan Romina Pioli e compagne è stata la semifinale contro Vibo Marina, la migliore delle tre partite disputate in questa compitizione. Superate le vibonesi la squadra è volata in finale dove ad attenderla c’erano le cosentine del Bisignano, su cui la ragazze di Asteriti si sono imposte per 3 set a 2, starppandogli una coppa che, secondo i pronostici, quasi certamente sarebbe dovuta essere loro. Ma nessuno aveva fatto i conti con lo spirito di sacrificio e il carattere combattivo della squadra guidata da Asteriti. Il Bisignano ha peccato di presunzione, forte di una sequenza di 15 vittorie consecutive compresa la semifinale col Gallico (12 in campionato e tre in Coppa) è di una imbattibilità di quasi quattro mesi (l’ultima sconfitta risale al 12 dicembre 2009 proprio sul campo del Cav Gallico). La formazione cosentina infatti, nella partita di semifinale contro il Cav Gallico dopo un inizio opaco (12 a 25) ha rimontato anche quattro lunghezze nella fase centrale del parziale successivo (12 a 16) chiuso sul 25 a 22 per poi vincere senza patemi d’animo i due set successivi.
Quanto alle altre contendenti, onore al Vibo Marina che ha giocando una partita esemplare contro il Crotone, con una prestazione corale di gruppo come mai si era vista nel corso della stagione. Deludente invece il Cav Gallico. Da una squadra che guida la classifica generale si attendeva di più soprattutto in termini di ferrea determinazione.
Il tecnico Piero Asteriti al termine della gara ha dichiarato: «Con queste due vittorie le mie ragazze hanno dimostrato di essere la squadra più forte e soltanto per mera sfortuna non riusciremo a centrare la promozione in B2, la le lacrime di gioia e l’abbraccio con la sfortunata atleta Miriam Reale al termine della contesa sono significative sul clima che si respira e sulla compattezza di questo meraviglioso gruppo di atlete che sono onorato di poter allenare».

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