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di Vito Santarsiero*

Con riferimento alla tristissima e dolorosissima, in primis per la famiglia, vicenda di Elisa Claps, ritengo opportuno e doveroso sottolineare alcuni aspetti solo al fine di evitare che davvero passi l’immagine di una città insensibile o omertosa o altro ancora.
Non è così, a Potenza siamo sgomenti e stiamo soffrendo molto, in ogni cittadino c’è solo il desiderio di conoscere la verità in ogni dettaglio e vedere puniti in maniera esemplare l’omicida di Elisa e quanti in questa storia sono rimasti coinvolti.
Potenza ha sempre chiesto la verità sulla scomparsa di Elisa, per 16 anni la città ha partecipato commossa a manifestazioni di vario genere ed ogni 12 Settembre la stessa amministrazione comunale ha ricordato Elisa, la sua scomparsa, l’esigenza collettiva di sapere e non dimenticare.
Quando tutto ormai sembrava archiviato abbiamo ufficialmente chiesto alla procura di riaprire il caso e le relative indagini.
Per non dimenticare abbiamo posto una targa in quello che sembrava essere stato l’ultimo luogo ove Elisa fu vista.
Abbiamo visto nascere a Potenza, su iniziativa e con il protagonismo di Gildo Claps, l’Associazione “Penelope” delle famiglie delle persone scomparse, cui subito è giunto il sostegno delle Istituzioni locali e dei cittadini.
Dopo un altro terribile episodio di violenza su una giovane ragazza, abbiamo voluto in città un convegno ed una pubblica riflessione sul “femminicidio”, un momento qualificato come pochi ce ne sono stati nel nostro Paese.
In tale contesto e nella ridda di voci, ipotesi, errate indicazioni (forse anche in buona fede), carenza di notizie certe, speculazioni mediatiche, cose che spesso fanno parlare inutilmente o a sproposito, lasciando però ferite profonde nel tessuto sociale di una comunità che non sarà facile rimarginare, ebbene, in tutto ciò continuiamo a chiedere rigore e restiamo in attesa dei risultati cui porterà l’indagine.
Abbiamo colto in maniera chiara la determinazione e la professionalità con cui la Questura di Potenza ed i magistrati competenti stanno silenziosamente portando avanti le indagini.
Siamo certi che è stata trovata la strada giusta e che i tempi non saranno lunghi.
Vogliamo la verità al di sopra di tutto, senza generalizzazioni.
Non c’è tutela per nessuno, né la città giustifica o comprende sia gli errori investigativi sia la leggerezza di quanti avevano già scoperto il corpo di Elisa rimanendo in un colpevole silenzio.
Con particolare riferimento a ciò, riteniamo comunque esprimere solidarietà al Vescovo, che consideriamo una ricchezza per la nostra città, per le strumentalizzazioni personalmente subite.
Questa la nostra condizione, questo il nostro sentire, non si confonda il rispetto per chi indaga e l’attesa di conoscere la verità con insensibilità o la giustificazione per chiunque.
La città è città normale, con i problemi di tutte le medie città d’Italia e del Mezzogiorno, ed è città che non vuole pagare per i pochi che hanno sbagliato; ed è città che comunque ha saputo, sulla scia della famiglia, tenere sempre alta la tensione e l’attenzione sulla scomparsa di Elisa.

*sindaco di Potenza

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