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Si è spento ieri pomeriggio all’Ospedale Annunziata di Cosenza un armiere di Terranova da Sibari, Antonio Diodati, 60 anni,ricoverato nel primo pomeriggio in seguito alle ferite provocate dall’esplosione d’un fucile sul quale stava lavorando nel laboratorio annesso all’armeria di cui era proprietario nel piccolo centro dell’entroterra cosentino.
Secondo i primi rilievi dei carabinieri di San Marco Argentano intervenuti agli ordini del capitano Rocco Taurasi, che indagano sul caso assieme alla Procura della Repubblica di Castrovillari, l’uomo sarebbe stato colpito al volto da una deflagrazione seguita a un colpo di prova esploso per verificare la funzionalità dell’arma. Una fatalità, un incidente sul quale gli inquirenti vogliono vederci chiaro. I carabinieri hanno sequestrato sia l’armeria che il laboratorio annesso, mentre il corpo è a disposizione della magistratura inquirente castrovillarese che probabilmente ordinerà l’autopsia sul cadavere.
Diodati è stato soccorso da un’ambulanza del 118 di Cassano, ma è stato trasferito all’ospedale di Cosenza in eliambulanza. I sanitari hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte, ma non ci sono riusciti.
Diodati aveva la passione anche per armi da taglio, era titolare di brevetti sui sistemi di chiusura, di apertura e ritenuta delle lame nei coltelli pieghevoli. Era conosciuto ed apprezzato anche a livello internazionale.

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