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Dieci persone sono indagate per una frode accertata per 7,5 miliardi di euro. È il bilancio di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Vibo, in materia di appalti pubblici. Gli inquirenti hanno concentrato le indagini sull’opera “incompiuta” della cosiddetta «Tangenziale Est di Vibo Valentia» i cui lavori di progettazione risalgono ai primi anni ’80. In particolare, le investigazioni sono state condotte su tre appalti d’importo complessivo pari a circa 7.509.000,00 euro (15 miliardi delle vecchie lire) all’esito delle quali, sarebbe stata accertata una frode pubblica posta in essere da appartenenti all’amministrazione provinciale, in concorso con i legali rappresentanti delle imprese esecutrici dei lavori, consistente nell’aver «documentato formalmente» la realizzazione dell’opera, al fine di giustificare, contabilmente, i costi sostenuti senza giungere all’effettiva realizzazione dell’importante infrastruttura viaria, non provvedendo alla messa in sicurezza delle opere, ciò in danno dell’interesse pubblico a vantaggio di privati imprenditori aggiudicatari degli appalti. I reati contestati vanno dal disastro colposo alla frode in forniture, nonchè omesso collocamento di segnali e ripari e falso ideologico, tutti perpetrati in concorso tra gli indagati.
L’opera doveva servire i Comuni di Vibo Valentia, Stefanaconi e Sant’Onofrio, quale collegamento diretto con la rete Autostradale A/3 – Salerno/Reggio Calabria – e la SS 18, al fine di snellire il traffico di autovetture e mezzi pesanti. Inoltre, a seguito di perizie tecniche eseguite da esperti nominati dalla magistratura, sarebbe emerso «un serio ed attuale pericolo di frana» per l’abitato sottostante, ricadente nell’area nord del comune di Stefanaconi (VV). La Procura ha quindi emesso un decreto di sequestro preventivo, effettuato in via d’urgenza, dell’intero sito identificato nell’arteria stradale nonchè della collina sovrastante, procedendo, contestualmente, a nominare quale custode giudiziario, in ragione della carica rivestita, l’attuale presidente della Provincia di Vibo Valentia, cui è stato imposto l’obbligo di procedere alla messa in sicurezza dell’intero sito nonchè di cautelare gli svincoli di Stefanaconi e Sant’Onofrio con adeguate misure ritenute idonee ad impedire l’accesso e la circolazione di mezzi e persone. Dei 10 avvisi di garanzia emessi, 6 riguardano funzionari, dipendenti e tecnici dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia; 3 i legali rappresentanti delle imprese esecutrici dei lavori e uno il geologo che aveva effettuato la relazione tecnica preliminare per conto della provincia di Vibo Valentia. L’area della Tangenziale Est di Vibo Valentia è stata sequestrata mentre i reati contestati agli indagati sono di disastro colposo, frode in forniture e falso ideologico.

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