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Avrebbe dato fuoco a uno spogliatoio dismesso abitato da due extracomunitari, ma è stato individuato e arrestato dai carabinieri per incendio doloso e tentato omicidio. Le manette si sono strette ai polsi di Giovanni Giorgio Epicoco, 39 anni, netturbino coriglianese già noto alle forze dell’ordine. I militari del capitano Raffaele Ruocco lo hanno raggiunto nella sua abitazione dov’era tornato dopo che, secondo la ricostruzione dell’accusa, aveva appiccato il fuoco allo spogliatoio dismesso d’un vecchio campo da calcetto in località Boscarello della cittadina ionica, in cui vivevano gli stranieri.
Il rogo ha colpito tutte e tre le stanze dello spogliatoio in lamiera, aggredendo materassi, vaschette in plastica, stoviglie e vari capi di abbigliamento che erano nel manufatto. Le fiamme sprigionate dall’incendio hanno provocato una densa coltre di fumo che ha intossicato e costretto a farsi curare in ospedale uno dei due extracomunitari che vivevano nello spogliatoio. Ne avrà per una decina di giorni.
Durante le fasi dell’arresto di Epicoco, i carabinieri hanno ammanettato anche la moglie, A.L., 42 anni, che s’è scagliata verbalmente contro i militari, cercando pure d’impedire loro il fermo del marito. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Rossano, mentre la consorte è stata rimessa in libertà in attesa del processo.

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