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La Procura della Repubblica di Palmi ha concluso le indagini preliminari, emettendo il relativo avviso, nei confronti di 11 funzionari e dirigenti di Banca Antonveneta, Banca di Roma e Banca Nazionale del Lavoro, accusati di usura. La Procura contesta agli indagati di aver applicato, sui conti correnti delle società del gruppo imprenditoriale di Nino De Masi, di Gioia Tauro, tassi di interesse superiori a quelli fissati dalle norme. Secondo l’accusa, la metodologia impiegata per ottenere la massima remunerazione con l’applicazione di tali interessi era duplice. Da una parte venivano utilizzati tassi superiori alle disposizioni normative vigenti e dall’altra si applicava in maniera «abnorme» la commissione di massimo scoperto. Tra le persone indagate ci sono gli ex direttori generali, responsabili di filiale e di agenzia dei tre istituti di credito. L’indagine della Procura di Palmi è stata avviata dopo la denuncia presentata da De Masi. In passato l’imprenditore è stato protagonista anche di altre denunce che hanno portato ad un processo per usura nei confronti di diversi istituti di credito. Nelle settimane scorse la Procura di Palmi aveva concluso le indagini nei confronti di 16 funzionari della Banca Popolare Antonveneta accusati sempre di aver applicato tassi “esorbitanti” sulla commissione di massimo scoperto.

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