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Le regioni che sono in deficit sanitario e che non presenteranno un piano di rientro adeguato agli accordi presi con il Governo «rischiano di dover aumentare ulteriormente i tributi». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, uscendo da Palazzo Chigi dopo la riunione con il Governo: «il piano di rientro riguarda 5 regioni, escluso l’Abruzzo. Senza un piano di rientro adeguato non si avrà accesso ai fondi Fas rispetto a quelle che sono le richieste formulate dal Governo in sede di accordo. Purtroppo – spiega ancora Scopelliti – paghiamo gli errori del passato e c’è il rischio, ma l’ipotesi è reale, di dover aumentare ulteriormente i tributi, in ogni regione che non presenterà un piano di rientro all’altezza. Speravamo di poter accedere ai fondi Fas ma i ministri competenti prevedono che sia prima approvato un piano di rientro dal deficit e solo dopo sarà possibile accedere ai Fas – aggiunge Scopelliti – Questo è stato solo il primo confronto ma ci rivedremo per concordare le procedure dei piani di rientro – sottolinea il governatore calabrese -. Per quanto riguarda la Calabria abbiamo ereditato una situazione difficile, il piano di rientro approvato lo scorso 17 dicembre dall’amministrazione Loiero ad oggi non è stato ancora rispettato ed il nostro debito è sconosciuto al punto che abbiamo chiesto alla Kpmg di lavorare giorno e notte per certificarlo. C’è chi dice che sia 2,1 miliardi ma altri dicono che sia 1,1 miliardi perchè ci sono crediti non quantificati che vantiamo».
Niente fondi Fas, ha stabilito il Consiglio dei ministri, per la copertura del deficit sanitario per le regioni che hanno i bilanci della sanità in rosso, tra cui figura la Calabria.
Dopo la riunione a Palazzo Chigi, Scopelliti ha anche voluto commentare l’approvazione da parte del Cipe di nuovi finanziamenti per l’autostrada Sa-Rc: «Il Cipe ha approvato tutto: ci sono i 350 milioni di euro per la scuola e anche i 107 milioni per lavori della Salerno-Reggio Calabria». Scopelliti, ha poi lasciato Palazzo Chigi dopo un Cdm al quale hanno partecipato anche i governatori e i commissari straordinari delle Regioni in rosso per le spese sanitarie.

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