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di ANTONELLA CIERVO
E’ diventata la prova generale sulla quale costruire la consapevolezza che Matera possa investire sulla cultura. La “Notte dei musei”, promossa in tutta Italia dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, ha aperto le porte di Palazzo Lanfranchi ad un pubblico ancora poco abituato a vivere l’arte e dimostrato che si può piacevolmente trascorrere il sabato sera a spasso fra l’arte degli ultimi secoli. Conversazioni a tema, concerti, degustazioni dei vini delle tenute Iacovazzo sono stati gli elementi di un vero e proprio evento pubblico. Il museo può essere anche questo e la pittura, la scultura non devono spaventare ma dimostrare che un quadro è parte di una comunità perchè ne è l’espressione più alta. A partire dalle 19 di sabato, la sala Levi e quelle che ospitano le esposizioni d’arte all’interno del Museo Nazionale d’arte Medievale e Moderna, hanno preso vita. Si è cominciato con una conversazione che il Soprintendente Fabrizio Vona e Silvia Padula hanno tenuto sulle artiste dal ‘500 al ‘900 e sul ruolo da protagonista svolto dalla donna nell’arte italiana. Un percorso che ha condotto, in una passeggiata nel tempo, il pubblico che con il passare delle ore è aumentato notevolmente, a dispetto della temperatura autunnale. La musica ha trovato uno dei suoi momenti più suggestivi con il concerto del piccolo Daklen Difato, baby-pianista pugliese, allievo del prof. Vincenzo De Filpo al Conservatorio Duni di Matera (che ha partecipato all’iniziativa) a pochi passi dal celebre “Lucania ‘61” di Carlo Levi. Ormai considerato la rivelazione concertistica degli ultimi anni, il pianista di soli 9 anni ha eseguito per la prima volta in pubblico la Sonata n.12 in Fa maggiore K 332 di Mozart.
Le sale del museo, invece, hanno ospitato gli altri concerti realizzati in collaborazione con l’Onyx Jazz club e l’associazione Arteria. Davanti a “Donne e girasoli” (1975) e “Sassi, scorcio” (1990) di Gino Guerricchio, Cosimo Maragno alla chitarra e Emilio Tritto al sax baritono hanno eseguito brani tratti dal repertorio di Celso Machado e dalla musica swing degli anni ‘50. Attualità e storia dell’arte in un binomio che ha affascinato chi, anche per la prima volta, ha potuto ammirare i capolavori della pittura italiana lasciandosi accompagnare dalle note musicali.
Pochi passi più avanti, le sale che ospitano le sculture lignee e le opere del XVI e XVII secolo sono state il palcoscenico naturale del concerto del chitarrista-compositore Antonello Fiamma che ha eseguito brano originali. Davanti ad un dipinto di Luca Giordano del XVII secolo, il giovane chitarrista ha fermato il tempo, lasciando spazio all’estro e alla passione. Loredana Paolicelli e i suoni della musica ispirata al Ghana, hanno dato vita al concerto di pianoforte “Oceano”, al quale ha partecipato Fiamma. «Matera è lontana da questo elemento della natura – ha spiegato la pianista – ma le atmosfere dell’acqua che scorre ci uniscono sotto molti aspetti». Il ciclo dei concerti è stato chiuso dal trio composto da Anna Maria Losignore (violino), Valentina Fabrizio (violoncello) e Marica Di Natale (pianoforte) che hanno eseguito il trio VI in re maggiore di Haydn. Infine la presentazione del dvd “Pentangolo” realizzato per l’Onyx jazz club da Paolo Fresu che ha musicato le immagini della Basilicata realizzate da cinque fotografi.
In una notte magica di maggio, il tempo nei musei, non si è fermato.

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