X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

di ANNA MARIA CALABRESE
POTENZA – Rompe il silenzio. Dopo 17 anni, decide di sfogarsi, come quando ci si è tenuti qualcosa “dentro” per troppo tempo e ad un certo punto, quel qualcosa, inevitabilmente, trabocca “fuori”, quasi senza volerlo. Apre la porta di casa sua, al sesto piano di via Mazzini, scala B. Senza neanche chiedere chi siamo, ci invita ad entrare, come si fa con un conoscente. Non lo avevamo mai visto finora. E’ Antonio Claps, padre di Elisa. E’ piccolo di statura, corporatura massiccia, grandi occhi verde chiaro. Parla con l’affanno. Ha addosso la giacca del pigiama aperta, un pantalone “vecchio” e le pantofole. La casa è piccola, poche stanze. Chiude la porta. Rimaniamo in un corridoio stretto, con la voce della televisione accesa in una camera accanto. Allora, ha sentito del fermo di Danilo Restivo in Inghilterra? Parte come un fiume in piena. «Io non so assolutamente niente. Mi sono allontanato da tutto, non seguo né i telegiornali, né leggo quello che dice la stampa. E’ un argomento che ho tagliato fuori dalla sua vita. Anche mia moglie e i miei figli non mi parlano più di Elisa. Non la nominano più davanti a me. Sono passati 17 anni e la reazione che ho in questo momento è sicuramente diversa da quella che ho avuto quando mia figlia è scomparsa. E’ passato troppo tempo ed io ho completamente chiuso con questa storia. Ho uno stato d’animo di totale apatia e indifferenza, non mi interesso più di niente». Secondo lei non è più possibile arrivare a conoscere la verità? «Assolutamente no. Certe cose dovevano essere fatte al momento giusto. Quello di cui si parla adesso per me sono barzellette, è tutta una sceneggiata. Ormai non c’è più niente da fare. Mi interessava trovare la verità quando Elisa è scomparsa. Questo in cui viviamo oggi è un mondo in cui non c’è più serietà, un mondo di pagliacci. Per me la giustizia non esiste». Ci sarà ai funerali di Elisa? «No». In città, intanto si respira un clima di soddisfazione e di sollievo per l’arresto di Danilo Restivo. «La notizia – ha commentato il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero – ha determinato una scossa nella città. Una città che dal 17 marzo è una sotto choc, sgomenta, ferita, sofferente. Non abbiamo mai dimenticato Elisa. Non c’è stato 12 settembre che il Comune di Potenza non ha ricordato, richiamando l’esigenza collettiva di conoscere la verità. La città, sia durante la fase della scomparsa che in quella del ritrovamento del corpo, ha sempre chiesto in maniera decisa di conoscere la verità tutta intera, senza tutela per nessuno. Noi non siamo omertosi. Oggi ho percepito un senso di sollievo. Abbiamo fatto un passo avanti, ma ancora non sappiamo cosa è successo 17 anni fa. I funerali di Elisa saranno importanti. Verrà proclamato lutto cittadino. E il giorno in cui eventualmente ci sarà un processo contro Danilo Restivo, ci costituiremo parte civile».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE