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I dati analizzati da Ance Cosenza e dalle organizzazioni sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil nel corso di una riunione del tavolo sindacale finalizzato all’analisi dell’andamento del settore, nell’ambito delle iniziative comuni in materia di sicurezza nei cantieri edili, fanno rilevare un calo negli ulimi anni del numero di incidenti sul lavoro. Nell’indagine effettuata incrociando i dati forniti dall’Inail con quelli delle ore lavorate, è scritto in una nota, «emerge un netto miglioramento dell’indice di frequenza degli infortuni, con una riduzione percentuale molto significativa tanto in riferimento agli infortuni con inabilità temporanea, quanto per quelli con invalidità permanente». L’andamento decrescente degli infortuni «è la riprova che la strada intrapresa dalle parti sociali, imprenditori edili aderenti all’Ance e sindacati dei lavoratori è quella giusta, ma finchè ci sarà anche un solo decesso nei cantieri non ci riterremo soddisfatti».
«Come imprenditori e come rappresentanti dei lavoratori – ha sostenuto il presidente della sezione edilizia dell’Assonce, Natale Mazzuca per il tavolo sindacale Fillea Cgil, Filca Cisl Feneal Uil – non ci sentiamo appagati del risultato positivo ottenuto fino ad oggi perchè siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare. Ma quanto è stato fatto fin qui, con un impegno che dura da circa mezzo secolo per quanto attiene al sistema contrattuale e delle relazioni che vede protagonista il sistema Ance e le organizzazioni sindacali, non può che costituire motivo di orgoglio per i risultati ottenuti, la continuità e la serietà nell’impegno, la sincera passione profusa da tutti i protagonisti».
«La nostra attività – ha proseguito Mazzuca – da sola non basta se non viene adeguatamente supportata dalla pubblica amministrazione. È accertato, infatti, che la maggiore incidenza degli infortuni sul lavoro in edilizia è la diretta conseguenza della proliferazione di forme di lavoro irregolare o di lavoro sommerso, messo in atto da comportamenti spregiudicati di quanti operano tagli a quei costi di costruzione che più direttamente attengono alla sicurezza. Serve un impegno sul doppio fronte della prevenzione e della lotta alla irregolarità, che sono di fatto le due facce dello stesso problema. Occorre pensare ad una filiera della sicurezza che comprenda tutti i soggetti coinvolti nella varie fasi di un’opera».
«La sicurezza, a nostro giudizio – ha concluso Mazzuca – va dunque vista non come un costo ma come una strategia di crescita per l’impresa, cartina di tornasole di un sistema economico e sociale sano che vuole sostenere il corretto funzionamento del mercato del lavoro contro quei fenomeni di concorrenza sleale e distorsione delle regole».

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