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di PAOLO OROFINO
«Questa conversazione appena esaminata costituisce la prova del pieno e indiscusso coinvolgimento del patron del calcio cosentino Paolo Giovanni Fabiano Pagliuso all’affare, illegalmente gestito, dello sfruttamento dell’energia eolica. È, infatti, la cartina di tornasole per quanto riguarda l’esistenza di un vero e proprio Terza puntata dell’inchiesta sulla presunta mazzetta
Le mire di patron Pagliusosul business dell’eolico comitato d’affari, al quale Pagliuso partecipa, insieme ad altri imprenditori, come l’indagato (omissis), ed ai componenti della politica calabrese».
Con queste parole gli investigatori commentano l’intercettazione di una telefonata di Pagliuso, indagato nell’inchiesta sul business dell’energia eolica. L’ex presidente del Cosenza è un altro nome eccellente implicato nel procedimento giudiziario avviato dalla procura della Repubblica di Paola, con lo scopo di far luce sugli intrighi che stanno dietro la realizzazione dei parchi eolici in Calabria. In un dato periodo gli affari attorno all’energia del vento, si sono incrociati con le vicende del Cosenza calcio. Siamo nel 2006 e tante cose stanno per accadere o sono accadute da poco.

L’INTERCETTAZIONE
PAGLIUSO: pronto!
UOMO: presidentissimo buon giorno
PAGLIUSO: ai vostri ordini don (omissis), io vi ho servito digli a Mario che l’ho servito eh
UOMO: si!
PAGLIUSO: si che gli ho fatto la sponsorizzazione
UOMO: ho capito….grazie gentilissimo
PAGLIUSO: hai capito
UOMO: si si
PAGLIUSO: no gliel’ho detto io, ho detto guarda che questo lo faccio per (omissis) per (omissis)
UOMO: (omissis)
PAGLIUSO: che mi ha parlato molto bene di te e mi ha detto che sei un amico e che ti dobbiamo dare una mano
UOMO: perfetto
PAGLIUSO: se n’è andato proprio mezz’ora fa da qua
UOMO: a quindi sei stato servito (risata)……. no che ti volevo dire a me mi interessava la Erg di Milano
PAGLIUSO: la?
UOMO: la Erg di Milano
PAGLIUSO: va bene va bene ok
UOMO: va bene?
PAGLIUSO: è a conoscenza lui si.
UOMO: sta camminando cioè praticamente…..
PAGLIUSO: da lunedì ci ho parlato
UOMO: da lunedì ci hai parlato, quindi i soldi arrivano …ecco
PAGLIUSO: no questo non gliel’ho detto, io ho detto se sapeva che la sua società con quella spagnola stessero comprando le autorizzazioni per l’eolico della società che è in Calabria, e lui ha detto si, è una cosa che stiamo seguendo noi si, però non mi ha detto che i soldi sono pronti si (incomprensibile)
UOMO: i tempi diciamo, trenta sessanta giorni diciamo …….
PAGLIUSO: ne mi conveniva a me entrare nel merito
UOMO: no no no. l’importante che procede (omissis), insomma queste cose si sanno basta che vanno avanti, insomma si concretizzano nel tempo
PAGLIUSO: si concretizza si concretizza
UOMO: ok ti ringrazio……ah! ti informo che la pratica mia è passata a Tarsia
PAGLIUSO: a si
UOMO: si l’hanno fatta passare
PAGLIUSO: quando….. hanno fatto un altro consiglio ad hoc
UOMO: venerdì …. no venerdì hanno fatto consiglio e hanno passato pure la mia
PAGLIUSO: no pure la tua, solo la tua perchè a me non hanno fatto niente
UOMO: no la mia me l’hanno passata, però d’altra parte, io martedì mi sono incontrato con quel compratore
PAGLIUSO: uh.
UOMO: eh e tra l’altro vorrebbe anche acquistare …..gli ho fatto un offerta.
PAGLIUSO: che non può rifiutare
UOMO: vantaggiosa per me e vantaggiosa anche per lui, a cinque euro e ottanta gliel’ho offerto
PAGLIUSO: va bene
UOMO: ok
PAGLIUSO: ok don (omissis)
UOMO: che poi, ti informo, che gli dobbiamo tagliare la testa
PAGLIUSO: va bene
UOMO: ciao grazie
PAGLIUSO: ciao grazie a te ciao.

IL PALLONE E L’EOLICO
La procura di Paola non ha avuto dubbi nel collegare le due inchieste e cioè quella relativa al Cosenza calcio, avviata dopo le minacce subite dall’ex presidente Gaetano Indrieri, e quella sui presunti affari illeciti dietro la costruzione delle centrali eoliche.
«Il Cosenza calcio portato dalla politica verso (omissis) – si legge sugli atti del fascicolo – è strumentale alla distruzione economica del (omissis) stesso che indotto in questa scellerata impresa. viene per un verso apparentemente soccorso da Pagliuso, attraverso un contratto di sponsorizzazione della squadra, mentre, in sordina, gli indagati tramano, già dall’ottobre 2006». La frase “che poi, ti informo, che gli dobbiamo tagliare la testa” detta dall’interlocutore di Pagliuso, nel corso della suddetta intercettazione” datata 25 ottobre 2006, come si evidenzia in un’informativa inviata ai magistrati, sarebbe la prova di una siffatta ricostruzione. Il piano secondo gli investigatori era quello di prendere all’imprenditore considerato rivale e non amico, le convenzioni su diversi parchi eolici, facendolo abboccare all’esca del pallone. Il Cosenza calcio gli viene ceduto il 12 ottobre del 2006 e solo pochi giorni dopo al telefono vengono dette quelle cose.
Pagliuso già nel 2006 era “in odor” di eolico per via di “evidenti rapporti con importanti multinazionali come la Erg e la spagnola Gamesa”. Sempre nello stesso periodo c’è un interessamento alla società Cesp Calabria dell’allora presidente del Cosenza, ormai sulla soglia del fallimento.
Fino ad un certo punto le inchieste sul Cosenza calcio e sui parchi eolici sono rimaste unite in un unico fascicolo. Poi sono state suddivise. Entrambe, in tempi differenti, sono state trasmesse alla procura di Cosenza. Poi il troncone principale del procedimento da Cosenza è stato trasferito a Catanzaro, dov’è tuttora incardinato. Alcuni reati originariamente ipotizzati a carico dell’ex patron rossoblu sono stati archiviati. Altri no.

“PERO’.NON NE PARLIAMO AL TELEFONO”
Uno degli indagati dell’inchiesta (“uomo di fiducia di Pagliuso, infiltrato nel Cosenza calcio esclusivamente per gli interessi del citato patron con il quale, sembra, condividesse anche interessi inerenti l’energia del vento”) viene intercettato mentre parla di parchi eolici, dell’amministratore di una grossa società del settore delle energie rinnovabili e di Giancarlo D’Agni, uno degli indiziati chiave del procedimento penale, accusato di essere stato l’esattore di tangenti, pagate per la realizzazione di impianti eolici. Ruolo che, secondo la procura, D’Agni avrebbe avuto per il suo stretto legame con Nicola Adamo, all’epoca dei fatti contestati assessore regionale all’Attività produttive.

UOMO A: comunque coso è qua eh….Rosetti
UOMO B: come?
UOMO A: Giampiero Rosetti è qua
UOMO B: dov’è
UOMO A: a Cosenza
UOMO B: e tu che ne sai?
UOMO A: te lo dico io
UOMO B: (parola inc.) l’hai visto?
UOMO A: è qua perchè me l’ha detto Giancarlo D’Agni perchè si dovevano vedere per dargli la notizia che i parchi erano passati invece dice che hanno bloccato tutto
UOMO B: c’è un’ inchiesta in corso…..
UOMO A: e lo so mi ha spiegato pure questo, però non parliamo per telefono….va bene dai fammi sapere ciao
UOMO B: va bene ciao

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