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di ROBERTO D’ALESSANDRO
Le cronache sono spesso testimonianza del rapporto di conflittualità tra professori e alunni, con gli studenti che sembrano vivere a cavallo tra l’insofferenza e la sfida nei confronti dei loro insegnanti. Un segnale differente proviene dal liceo classico Giustino Fortunato di Pisticci. Lì, in questi giorni, è in atto quella che a ragione si può definire una prova di grande stima e affetto da parte, innanzitutto, degli alunni nei confronti di una professoressa, Vittoria Scazzariello (che è insegnante di Italiano e Latino, nonchè vice preside), destinataria di una sincera manifestazione di apprezzamento, che poi rappresenta il riconoscimento e la gratificazione per il lavoro svolto negli anni da questa figura storica e di assoluto riferimento all’interno dell’istituto. Accade, infatti, che per sopraggiunti limiti di anzianità nel servizio, la professoressa Scazzariello debba essere costretta ad andare in pensione. Ma di fronte a questa ipotesi, si è levata con forza una richiesta, da parte degli studenti ed anche dei genitori, finalizzata a consentire all’insegnante di restare al suo posto, quantomeno per un altro anno. I suoi alunni, animati da profondo convincimento, hanno impugnato carta e penna ed hanno scritto al direttore degli uffici scolastici regionali, all’ufficio scolastico provinciale, al dirigente scolastico dell’istituto ed al Ministro della pubblica istruzione. “Riteniamo nostro dovere nei confronti di tutta la scuola -si legge nella missiva- inoltrare alle SS.LL. la richiesta di trattenimento in servizio della nostra insegnate almeno per un altro anno. Se è vero ciò che da sempre ci è stato insegnato, e cioè che la scuola deve essere parte integrante della nostra vita, che in essa dobbiamo trovare conoscenza, cultura, apertura al mondo, è per noi un obbligo cercare di avvalerci ancora della professionalità, competenza e grande umanità della professoressa Scazzarriello. Per noi lei è il Liceo classico! La sua cultura, i suoi sforzi per farci diventare grandi e maturi, il suo insegnamento, le sue sane sgridate, quando vi è necessità, ci servono ancora”. I ragazzi invocano il criterio della “discrezionalità” e, anche in considerazione del fatto che “non ci sono esuberi nella categoria d’insegnamento” della professoressa, chiedono di “consentire che ella possa continuare ad insegnare almeno per un altro anno”. Anche i genitori hanno scritto al Ministro Gelmini ed agli organi scolastici già informati dagli studenti ricordando, tra l’altro, che la professoressa Scazzarriello ha contribuito a formare numerose generazioni attraverso “insegnamenti di una moralità specchiata e di un’abnegazione senza eguali”. I genitori hanno richiamato anche una norma transitoria ed eccezionale, relativa al triennio 2009-11, finalizzata alla riorganizzazione del collocamento a riposo degli insegnati che apre così alla possibilità di prolungare fino a 70 anni di età il limite di pensionamento. Si spera, insomma, in uno spiraglio legislativo che potrebbe consentire alla professoressa Scazzarriello di rimanere in servizio almeno il tempo di portare a conclusione i corsi iniziati, anche perché, a far da contraltare alla sua lunga militanza, ci sono, ancora intatte, le doti culturali, umane ed educative di una persona che esercita la sua professione con grande e riconosciuta competenza e soprattutto con l’entusiasmo di quando era giovane, come un ragazzo al primo giorno di scuola.

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