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Una decina di persone indagate, tra cui anche un sindaco dell’alto Ionio cosentino, un notaio, un segretario comunale ed un cancelliere, per falso in atto pubblico. L’inchiesta è della Procura di Cosenza su alcune firme false che sarebbero state presentate a sostegno di tre liste in occasione delle elezioni regionali calabresi del 28 e 29 marzo scorsi.
L’inchiesta sarebbe alle battute conclusive ed a breve il procuratore di Cosenza Dario Granieri, e il sostituto Antonio Tridico, starebbero per firmare l’avviso di conclusioni indagini. Gli accertamenti della Procura erano stati avviati all’inizio di marzo, dopo la presentazione delle liste, avvenuta il 27 febbraio, su segnalazione del presidente l’Ufficio elettorale circoscrizionale di Cosenza del Tribunale ed hanno riguardato liste di Autonomia e Diritti, Io resto in Calabria e Socialisti uniti. Le tre liste hanno comunque partecipato regolarmente alle elezioni, perchè le firme che la Procura ritiene false erano comunque in surplus rispetto al numero minimo previsto per l’accoglimento della presentazione.
In particolare a Rossano i delegati locali di una delle tre liste avrebbero addirittura ricopiato integralmente gli elenchi degli iscritti al partito, senza avvertire gli interessati che ignari, hanno ricevuto la visita dei carabinieri per i controlli. Una storia che ha dell’assurdo dato che, le stesse liste, avevano già raggiunto le 1.750 firme necessarie.

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