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di GIOVANNI ROSA
CHE QUALCOSA non fosse andata per il verso giusto, lo si era capito già sabato sera. Il nuovo tragitto non ha certo giovato all’organizzazione della tradizionale sfilata dei turchi. Moltissime persone, dopo il passaggio della parata da viale Dante e via Vaccaro, si sono riversate in massa nel centro storico, creando non pochi problemi all’ordine pubblico e al corteo stesso. Poco lo spazio per il passaggio dei figuranti, a causa della gran mole di persone che si è assiepata lungo via Pretoria. In alcuni tratti, infatti, si è – seppur per pochi secondi – letteralmente bloccato. I volontari della protezione civile hanno avuto un bel da fare per “creare” uno spazio minimo che potesse far passare la sfilata. Quando poi il corteo sembrava finito senza che lo storico “tempietto” di San Gerardo fosse passato, lo sguardo attonito dei più “tradizionalisti” della festa era più che eloquente. Il corteo in realtà è stato letteralmente spezzato in due, con una buona parte che ha sfilato normalmente, e il “tempietto” che marciava con più di mezz’ora di ritardo. Non sono poi mancati i momenti di paura. Intorno alle 22.30, nei pressi del “Caffè Italia”, un cavallo del corteo è scivolato a pochi centimetri dalla folla. Quando si è rialzato, a causa dell’estrema vicinanza con le persone che guardavano la sfilata, ha creato un vero e proprio panico collettivo con gente che si è accalcata sulle transenne che delimitavano piazza Prefettura. Durante il trambusto – secondo quanto ci è stato riferito da alcuni testimoni – sembra che il cavallo abbia incidentalmente colpito una venditrice ambulante, che sarebbe stata ricoverata al San Carlo. Il pronto intervento dei volontari della protezione civile ha evitato il peggio anche se la tensione era palpabile. Alcuni hanno avuto un malore tanto che si è dovuto allertare il 118. Diverse persone si sono sentite letteralmente ostaggio della piazza a causa della mancanza di una via di fuga. Nonostante i piccoli “incidenti” di percorso, la serata si è conclusa con una novità che ha incontrato il gusto del pubblico. Intorno a mezzanotte un figurante ha acceso la “iaccara”. Il fuoco, come nei più tradizionali riti apotropaici, ha allentato un po’ la tensione e la delusione dei molti che si aspettavano ben altro, facendo scivolare la fine della serata nel migliore dei modi. Ultimo siparietto: il fuoco è stato spento dagli organizzatori intorno alle 4 dopo una telefonata dei vigili del fuoco. Con buona pace di tutti.

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