X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – Giuseppe Carlone dice di esserne più che sicuro, certo: quella ragazza che ha visto alle 13 e 40 di domenica 12 settembre è Elisa, la figlia dei Claps, i vicini di casa che abitano proprio nello stesso palazzo. Ne è talmente certo che alle 23 e 30 del lunedì seguente, il giorno dopo la scomparsa della studentessa, mentre le indagini sono già partire, Carlone (allora diciottenne), di sua spontanea volontà, si reca in Questura per rendere una deposizione. Racconta con assoluta certezza di aver incontrato Elisa quella domenica, alle 13 e 40. Quindi, dopo l’appuntamento con Danilo. Fuori dalla chiesa della Santissima Trinità. Viva. L’ha vista davanti al cinema Ariston, in via IV novembre mentre si dirigeva verso l’omonima scalinata, quella che sbuca giù su via Mazzini.
Giuseppe dice di essere sicuro che sia lei, vestita con una maglia bianca e i pantaloni blu, perché Elisa la conosce bene e non può sbagliarsi. Ma anche per un altro particolare: il ragazzo, vicino di casa, è rimasto colpito dal fatto che, all’altezza del cinema, mentre lui la raggiunge e la sorpassa, la saluta ma la Elisa non ricambia. Carlone racconta anche che non ci sono altre persone con lei, che nessuno la segue, e non vengono notate persone né vetture sospette. Arriva a casa cinque minuti dopo – racconta ancora – e guarda l’orologio: sono le 13 e 45. Versione che Giuseppe ha ripetuto due giorni dopo e ha sempre confermato. Anche quando gli viene contestato che il suo racconto è in contraddizione con quello di Gildo Claps. Il fratello di Elisa dice, infatti, che quella domenica – dopo che Eliana De Cillis intorno alle 13 ha citofonato per chiedere se Elisa fosse a casa – proprio tra le 13 e 30 e le 13 e 50 era rimasto a presidiare la scalinata, senza scorgere nè la sorella, né Giuseppe Carlone.
Ma proprio in quel punto, dove la scalinata di interseca con via IV novembre oggi si trova la targa che l’amministrazione comunale di Potenza ha dedicato alla memoria di Elisa. Segno che nell’immaginazione di molti quello sarebbe stato l’ultimo posto in cui la studentessa era stata vista per l’ultima volta. E, invece, Elisa a quell’ora, in quella parte della città, non c’è mai stata. Non è mai uscita dalla chiesa della Santissima Trinità, dove qualche ora prima aveva incontrato Danilo Restivo, e dove, 17 anni dopo, è stata ritrovata cadavere. «La ragazza è stata uccisa lì», dicono oggi con certezza gli inquirenti. Secondo la loro ricostruzione Elisa a quell’ora era già morta. Mentre Danilo Restivo (che Carlone dice di conoscere solo di vista) come dimostra il referto del San Carlo, si trovava al Pronto soccorso dell’ospedale per farsi medicare una ferita alla mano. Ma allora come si spiega la testimonianza del vicino di casa, che a più di 24 ore della notizia della sparizione con tanta certezza racconta di aver visto Elisa davanti al Cinema Ariston alle 13 e 40? Solo un errore? Eppure Carlone, oggi trentacinquenne, l’avrebbe vista da vicino. E poi Elisa la conosceva bene. Non solo lei ma tutta la sua famiglia. Nella sua testimonianza racconta anche che quella stessa versione dei fatti l’aveva data a Gildo. La sera stessa della scomparsa il fratello di Elisa con un amico lo aveva incontrato in piazza Mario Pagano, e, mostrandogli alcune foto della sorella, gli aveva chiesto se l’avesse vista nelle ultime ore.
La versione di Carlone ha costituito fino a ora anche un punto forte dell’alibi di Danilo Restivo. Ed è stata ripetuta diverse volte dal legale di Restivo, Mario Marinelli, nel corso del processo che si è concluso con la condanna definitiva dell’imputato per false dichiarazioni. Non fu Restivo, ma Carlone – ha sempre sostenuto la difesa – l’ultimo ad aver visto viva Elisa Claps. Ora, questo importante elemento della difesa di Restivo non tiene più.
Secondo gli investigatori a carico di Carlone non ci sarebbe nulla di doloso, perchè nulla induce a pensare ad una falsa testimonianza. Il ragazzo conosceva Restivo «solo di vista» e non frequentava Elisa. Ma allora perché quelle dichiarazioni. Errori o bugie?
m.labanca@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE