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di PIERANTONIO LUTRELLI
Colpo di scena. Il sindaco, Michele Leone, ha scaricato due volte il suo rivale Domenico Lazazzera , defenestrandolo (con tutto il resto della giunta) da vice sindaco e lasciando il Pdl (di cui l’ex vice sindaco è coordinatore cittadino insieme al consigliere comunale Nicola Panetta) per dichiararsi indipendente.
Plausibile che tutti i consiglieri comunali del Pdl vicini al primo cittadino, Rosa Panetta, Giovanni Giannone, Ottavio Panetta, Mariano Caravita e Giovanni Oliva lascino anche loro “a cascata” il partito.
Questi ultimi, insieme al sindaco ed i consiglieri indipendenti, Rosa Prezioso, Renato Rago e Salvatore Romano, unitamente al consigliere dell’Api, Paolo Giannasio arrivano a quota dieci. Ma per avere la maggioranza serve almeno un altro voto consiliare. L’assise municipale di lunedì prossimo, nella quale è posta all’ordine del giorno la votazione per l’approvazione o meno del bilancio di previsione 2010, si profila interessantissima dal punto di vista politico, nonché cruciale per il destino di questa legislatura.
Attualmente abbiamo un sindaco, ex di Forza Italia ed ex del Pdl, resosi indipendente, poiché divincolatosi dalla morsa del suo partito e dettosi disponibile nel comizio che ha tenuto domenica scorsa a Marconia ad aprire a maggioranze alternative. In Consiglio tolta la pattuglia del Pdl composta da sei consiglieri, Francesco Mazzei, Josefh Scazzariello, Anna Gallo, Giuseppe Iannuzziello, Nicola Panetta ed il presidente del consiglio comunale Giovanni D’Onofrio, restano i centristi Leonardo Calciano, Rocco Grieco e Massimo Dimo, ed i civici ex Pd, Giovanni Mastronardi e Rocco Caramuscio, che insieme formano il gruppo “Lista dei cittadini”. Se Leone vorrà sopravvivere, dovrà necessariamente intercettare l’appoggio di uno di questi due gruppi. Da quanto pare Calciano, Greco e Dimo, non sono intenzionati a stampellare il nuovo corso di Leone. A questo punto non resta altro che attendere cosa faranno Caramuscio e Mastronardi. «Non abbiamo fatto alcun accordo -ha detto quest’ultimo al Quotidiano- andremo in Consiglio e vedremo quello che succede. Una cosa è certa, colgo come un fatto positivo sia l’uscita del sindaco dal Pdl, che l’azzeramento della giunta. Con questi passaggi -ha concluso- Leone si è guadagnato la nostra interlocuzione».
Tutto è possibile, dunque, stando a quanto si evince. Un interrogativo nasce spontaneo: Leone poteva mai lasciare Il Pdl senza paracadute? In passato, pur volendo farlo, non lo ha fatto ed ha sempre smentito tali voci. Ora invece sì. Sta di certo che tra indipendenti senza lacci e laccioli di partito, può accadere di tutto. «Ancora una volta -ha detto l’ex vice sindaco Lazazzera- il compagno Leone ha consumato l’ennesimo tradimento nei confronti del mandato popolare, cambiando la maggioranza politica soltanto perché incapace di dare risposte serie e tangibili ai problemi seri che da tempo gli stiamo sottoponendo. Se avesse un briciolo di dignità -ha continuato- dovrebbe dimettersi e non nascondersi dietro improbabili giustificazioni di responsabilità che lui non ha mai avuto verso alcuno. Volersi giustificare dietro impellenti scadenze, è soltanto un misero alibi che nasconde in maniera demagogica e fasulla un progetto, quello di entrare nel centrosinistra a cui sta lavorando da quando gli chiedemmo, circa due anni fa, la prima verifica. Poiché Leone di fronte ai problemi fugge. In questi tre anni ha concentrato a sé il potere di sindaco e assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici e fino allo scorso anno anche al Bilancio e programmazione. Se ne avesse avuto le capacità -ha concluso- avrebbe potuto fare faville e non limitarsi all’attuazione anche ritardata dei lavori già progettati, programmati e finanziati dalla precedente amministrazione comunale».
Sul caso è intervenuto ieri anche il coordinatore regionale del Pdl, Cosimo Latronico, a margine della Direzione provinciale del partito, invitando Leone a tornare nei ranghi, «perchè -ha detto- c’è un patto elettorale da rispettare e i disguidi interni non si devono concludere con gli abbandoni, ma con il rilancio. Il Pdl non ha mai abbandonato Leone, lui non deve abbandonare il Pdl».

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